Mr. Deeds
"Mr. Deeds" si ispira al film "È arrivata la felicità - Mr. Deeds goes to Town" di Frank Capra, premio Oscar nel 1936. Del pluripremiato regista italoamericano, morto nel 1991, ha il respiro leggiadro e disincantato, l'essenzialità della trama, l'impalpabile delicatezza delle sue commedie. "Mr. Deeds" è una riflessione superficiale sulla vita, superficiale ma incisiva come può esserlo una massima pronunciata da una vecchia nonna davanti ad un camino. Se si legge il film con questi presupposti, penso che non si possa rimanere insensibili di fronte a personaggi come quello del protagonista, il giovane "pizzettaro" Longfellow Deeds (Adam Sandler) il quale, erede di una fortuna inaspettata - 40 miliardi di dollari - un evento così tipicamente "capriano" - vi rinuncia per non perdere la propria autenticità e la propria ingenuità da bravo ragazzo americano che aiuta i vecchietti ad attraversare la strada nel suo piccolo paesino di provincia. Se si ammette che non tutti i film debbano avere la impegnativa gravità del "Dogma" allora si è pronti anche ad accettare che, in una delle scene finali, il nostro protagonista pronunci una frase che suona più o meno così: "C'è ancora una speranza per il bambino che è dentro di noi". L'importante è che una simile battuta sia il suggello di un film che non si prenda troppo sul serio e che abbia un suo intimo e divertito equilibrio. E il film del regista e sceneggiatore Steve Brill - un passato di diverse collaborazioni con la Walt Disney Pictures - possiede queste qualità. Nutrito di personaggi brillanti e burleschi, tra i quali spicca il cameriere Emilio al quale un mai deludente John Turturro dona una lepidezza a tratti irresistibile, il film scorre gorgogliando, regalandoci alcune scene che strappano più di un sorriso: dalla surreale premessa sulle cime dell'Everest, alla scena demenziale sull'elicottero quando i personaggi improvvisano un medley sulle note di "Space Oddity" di David Bowie, alla irriverente sequenza della notte da leoni che il nostro Mr. Deeds vive assieme a John McEnroe (nella parte di sé stesso) suo compagno di bagordi.
Che lo sforzo produttivo si sia concentrato ad ottenere un risultato di qualità lo si nota anche nella scelta del cast. Lo testimoniano la presenza di star come Winona Rider - meglio nella seconda parte del film - e Adam Sandler - che è anche il produttore esecutivo - noto al grande pubblico americano con le sue partecipazioni al Saturday Night Live. Lo confermano le prove di ottimi comprimari come Peter Callagher ("Sesso, bugie e videotape"), Erick Avari ("Stargate") e Jared Harris ("Happiness") ed i camei di Steve Buscemi e del già citato John Turturro.
Da vedere anche per ascoltare la piacevolissima e ricca colonna sonora.

Das

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