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Me without you
Chi meglio di una donna può raccontare un'amicizia tra donne?
La risposta è nella seconda prova di regia di Sandra Goldbacher, che dopo il debutto con The Governess, affronta un tema difficile e complesso ma sempre attuale. È la storia di un legame intenso, possessivo, conflittuale tra due giovani che si dipana nell'arco di un ventennio, dall'infanzia all'età adulta.
Nella Londra degli anni '70, Holly e Marina ancora bambine, stabiliscono un patto: essere amiche per tutta la vita. Da questa unione nasce idealmente una terza persona che si chiamerà Harina e che condizionerà profondamente le loro crescita nel corso degli anni. Marina, inquieta, imprevedibile e insicura deve fare i conti con un padre assente e una madre farmaco dipendente; Holly rappresenta per lei un punto di riferimento stabile in una vita tormentata in cui sperimenta droghe, sesso, sconfitte sentimentali.
Holly, innamorata di Nat fratello di Marina, si rifugia nello studio e nella lettura; il divario intellettuale e soprattutto interiore tre le due protagoniste diviene via via più profondo. Ma come in tutti i rapporti possessivi e soffocanti al carnefice Marina si antepone la vittima Holly. Dotata di una subdola e feroce perfidia, Marina ricorre ad ogni mezzo e sistema per tenere l'amica in suo potere in un crescendo di scorrettezze e cattiverie, rubandole i fidanzati e osteggiando l'unione di Nat con Holly.
Marina è una manipolatrice, nasconde sentimenti estremi e dell'amica invidia la profondità d'animo: "Non ho una morale né un'anima come te!" urla nel momento in cui realizza che l'amica vuole tagliare il cordone ombelicale che le unisce.
Col passare degli anni Holly, infatti, ha capito che questa amicizia lungi da essere vissuta alla pari, si sta rivelando una pericolosa trappola da cui è però molto difficile sottrarsi. Il legame rallegrante e rassicurante dell'adolescenza si è trasformato in una relazione claustrofobica e ossessiva, da sorelle siamesi.
Il pregio del film è di mantenere l'attenzione focalizzata su questo elemento centrale intorno a cui ruota tutta la vicenda, senza mai scadere nella retorica o nel sentimentalismo. A far da sfondo, una interessante rievocazione degli anni '80 e del decennio post-punk.
Brave e convincenti le due protagoniste Anna Friel (Marina) e Michelle Williams (Holly).
Il film è stato presentato alla Settimana della Critica di Venezia 2001.
Cristina Giovannini
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