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Mariti in affitto
La sintesi di questo film mi è stata casualmente suggerita da un collega all'uscita della proiezione per i giornalisti: "Beh, se voleva fare un film brutto, ci è riuscita benissimo!".
La fantastica ed originale storia vede protagonista la bella Maria Scocozza (Maria Grazia Cucinotta già reduce da Vaniglia e Cioccolato) sposata con Vincenzo (Pierfrancesco Favino / Da zero a dieci) artista di belle speranze emigrato a New York. Lei, purtroppo è dovuta restare a Procida, ridotta praticamente alla fame ed oggetto delle attenzione degli abitanti, con i due figli a carico per consentire al marito di inseguire i suoi sogni. Disperata decide di partire alla volta dell'America per ritrovarlo visto che ne ha perso notizia e ricongiungersi con lui; ma arrivata a New York scopre che l'indirizzo che ha non corrisponde alla residenza del marito. Disperata inizia una lunga ricerca al termine della quale troverà un'altra moglie, Charlene (Brooke Shields / Il settimo piano), ed altri due figli.
Le riflessioni su questo film dalla musica irritante, dal ritmo inesistente e dai dialoghi dimenticabili, sono varie: perché Chevy Chase si è impelagato in questa avventura (tra l'altro è l'unico personaggio divertente insieme alla sua velina russa), senilità? Bisogno di soldi? Brooke Shields, invece, è ormai in un inarrestabile declino che l'ha portata a questa avventura.
In questa storia di stampo più femminista che femminile, gli uomini vengono dipinti come degli smidollati indecisi adatti solo a fare da "dame" di compagnia. Non so se l'intento era quello di sottolineare l'assenza della figura dell'uomo forte dalla società odierna, ma l'esito finale è piuttosto vacuo. Tacciamo su alcuni "buchetti" nella sceneggiatura dove una Maria stralunata, ed anche i suoi figli, comunicano tranquillamente con i newyorkesi in italiano (o forse in inglese doppiato) sorvoliamo anche il fatto che un disoccupato che tira alla giornata abbia un attichetto a New York con tanto di terrazza. Comunque alla fine la spiegazione del tutto si trova forse nel fatto che la pellicola è restata in magazzino per due anni (è del 2002) prima di vedere la luce.
Che dire, non vi resta che allietarvi con la canzone dei titoli di coda interpretata nientepopodimenoche da Gigi D'Alessio.
La frase: Durante il parto:
"Come ti senti?"
"Come se dovessi cagare un cocomero!"
Indicazioni: Se non avete alternative.
Valerio Salvi
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