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Loverboy
Emily (Kyra Sedgwick) è una donna oppressa dal ricordo di un infanzia infelice, e desidera avere un bambino tutto suo, per poterlo farlo crescere come un principe in un regno fatato. Naturalmente Emily non ha bisogno di un padre per realizzare il suo sogno, se non da un punto di vista strettamente biologico, e nel corso degli anni costruisce un rapporto morboso ed esclusivo con il figlio Paul.
Tratto dall'omonimo romanzo di Victoria Redel, Loverboy è un film basato sull'idea di un amore ossessivo di una madre che rifiuta il familiare concetto di "taglio del cordone ombelicale". Emily vive una doppia scissione: da una parte si confronta continuamente con un passato traumatico ed irrisolto, mentre dall'altra cerca di trattenere il figlio in una sorta di sospensione temporale per tenerlo avvinto a sé per sempre. La parte più interessante è sicuramente costituita dai dialoghi tra madre e figlio, specialmente quando quest'ultimo dimostra di avere una maturità ed una saggezza più grande della madre (e dei suoi sei anni). Loverboy è inoltre l'esordio alla regia dell'attore Kevin Bacon, ormai a suo agio nell'affrontare temi difficili e controversi davanti alla macchina da presa. Sfortunatamente la regia si lascia andare a convenzioni che rendono questa produzione forse più adatta al piccolo schermo. Per ricostruire il mondo magico e claustrofobico di Emily Bacon non rifugge espedienti non sempre del tutto adeguati come sovraesposizione, flashback, ralenty e musica per dare più efficacia alla narrazione. La colonna sonora ha un importanza particolare e due canzoni sono rivelatrici. La prima è la "Skye boat song", ballata scozzese usata come ninnananna che racconta la fuga di Charles Edward Stuart dopo la sua sconfitta a Culloden nel 1746. La storia di un principe che non sarebbe mai diventato re. La seconda canzone è "Life on Mars" di David Bowie, di cui rischia di rimanere impressa nello spettatore la frase "but the film is a saddening bore" - ma il film è noioso in modo deprimente. Ovviamente al di là delle intenzioni del regista.
Il film non riesce ad essere coinvolgente nonostante il cast sia di un certo valore: possiamo vedere oltre allo stesso Kevin Bacon nel ruolo del padre di Emily, Marisa Tomei, Sandra Bullock e Matt Dillon; ma questi attori non riescono a risollevare le sorti di un film dall'andamento stanco, nonostante i tentativi di turbare gli spettatori con la durezza del tema.
Loverboy potrà forse interessare come studio di forme psicopatologiche complesse, ma non potrà essere considerato realmente "duro" per i temi trattati né controverso.
La curiosità: Emily da piccola è interpretata da Sosie, figlia di Kevin Bacon e di Kyra Sedgwick.
La frase: "Tutte le volte che hai paura c'è sempre qualcosa da imparare".
Mauro Corso
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