Le passeggiate al campo di Marte
Non c'è miglior esempio di Socialismo della Morte. E' questo che traspare dal film di Robert Guédiguian, che descrive gli ultimi giorni della vita del Presidente francese François Mitterrand. Nell'ultimo periodo della sua vita, l'ultimo grande re socialista, come è stato definito, non è ne più ne meno di un uomo anziano, divorato dal cancro che lo affligge, prossimo alla morte e con la paura del distacco e di non esistere più. La figura del Presidente è magistralmente interpretata da Michel Bouquet, uno dei più grandi attori francesi, che ne mette in risalto la cultura e la grandezza, ma soprattutto la forza di spirito nell'affrontare il termine della sua vita politica, essendo ormai alla fine del suo mandato dopo 14 anni alla guida della Francia, così come la fine della sua vita fisica. Ma Bouquet riesce ad esprimere anche il lato umano di uno statista che pur essendo stato protagonista di grandi cambiamenti del suo Paese e dell'Europa intera, ha paura di essere dimenticato. Ed è forse per questo che chiede ad un giovane giornalista di scrivere la sua biografia. Ed il film, tratto dal libro di Georges-Marc Benamou, "Le dernier Mitterand", è proprio la storia di questa lunga intervista, in cui il giornalista, attraverso colloqui, passeggiate e appunti, cerca di raccogliere gli eventi che hanno caratterizzato la lunga carriera politica del Presidente Francese, soprattutto cercando, invano, di capire il periodo buio della carriera dello statista, l'epoca del governo di Vichy, incerto se rispettare questo grande uomo o guardarlo con sospetto. Ai margini del suo rapporto con Mitterrand, la vita personale del giornalista, la fine del travagliato rapporto con la madre di suo figlio e l'inizio di un altro amore.
Per quanto possa sembrare fuori luogo, l'affiancare i racconti della vita di un uomo così importante alle romantiche quotidianità di una persona così comune riporta al concetto di uguaglianza rispetto alla vita, accomunando i dolori e le difficoltà di tutti gli uomini. Apparentemente rivolto ad un pubblico ristretto, il film può interessare molto più di quanto ci si aspetti, non solo per conoscere il più importante uomo politico francese del dopoguerra, insieme a Charles DeGaulle, ma anche per comprenderne le sfaccettature e approfondire la sensazione che ne hanno i francesi, sicuramente molto diversa dalla nostra.
La frase 1: "Non c'è che un rimpianto, non essere dei santi"
La frase 2: "Il governo di Vichy non era affatto la Francia. La Francia non ha niente a che vedere con queste storie."
Monica Cabras
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