La Polinesia è sotto casa
La locandina lascerebbe immediatamente pensare a uno scanzonato film vacanziero proto-Vanzina, mentre il lungometraggio d’esordio dell’illustratore Andrea Goroni e di Saverio Smeriglio, tratto dall’omonimo romanzo scritto da quest’ultimo, altro non vuole essere che un viaggio introspettivo nello scenario di una realtà di provincia fatto di persone alla ricerca della felicità.
Con le fattezze di Gianluca D’Ercole, ne è, infatti, protagonista il giovane Stefano, il quale, fidanzato con Nadine alias Giulia Bellucci, figlia di un console francese in Italia, cura gli investimenti di una grande multinazionale tedesca interessata a speculazioni edilizie nel bel paese; fino al giorno in cui, riscoperta la vecchia passione per il surf, comincia a compiere un percorso dentro di sé all’inseguimento di ciò che davvero conta per lui, tra cui una ex del liceo che, interpretata da Alessia Raccichini, ricorda come sua "anima gemella".
Quindi, con la partecipazione amichevole di Giuditta Saltarini e del Maestro Valeriano Trubbiani, siamo dinanzi al primo lungometraggio italiano legato all’universo dello sport che si pratica con tavoletta sulle onde, girato quasi per intero nelle Marche e premiato al Festival di Honolulu con l’Aloha Accolade Award.
Un lungometraggio volto a ribadire l’importanza di vivere per incontrare l’amore, magari inseguendo un sogno, ma che, immerso in paesaggi da depliant turistico, non sembra riuscire in alcun modo a scrollarsi di dosso l’impronta quasi amatoriale, tipica di molte opere d’esordio concepite a basso costo.
Impronta quasi amatoriale testimoniata non solo dalla resa di alcune sequenze (basterebbe citare quella in cui due cani disturbano un party in piscina), ma anche da una fotografia che avrebbe meritato maggiore attenzione e da un eccessivo ricorso a momenti commentati dai brani della tutt’altro che disprezzabile colonna sonora, spaziante dai Nu Evo a The Dogma, passando per i Vote for Saki.
Fino al doppio, ironico finale di un’operazione nel complesso fiacca che, con ogni probabilità, avrebbe raccolto consensi se proposta in tv al posto di qualche soap, ma non sul grande schermo.
La frase: "E’ strano a volte come la semplicità delle cose riesca ancora a stupirmi".
Mirko Lomuscio
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