La felicità non costa niente
Avere un ottimo lavoro e un reddito più che soddisfacente non è tutto nella vita. Basta un niente, un episodio isolato, ma che ti colpisce per farti capire che in fondo la felicità è qualcosa di più semplice, di più intimo, di più immediato. Sergio è un architetto di successo, ha uno studio avviato, tanti amici, una bella famiglia. All'improvviso però qualcosa cambia: nulla gli basta più. Ha smania di donne, bella vita, dissolutezza. In fondo a questo suo comportamento irrequieto, che lo allontana da tutti coloro che gli vogliono veramente bene, c'è un senso di colpa quasi inafferrabile, taciuto persino con sé stesso. Per un pò si accompagna a Sara, che ha salvato dal suicidio, ma quando lei ritorna dalla sua famiglia, Sergio si rende conto che quello non era amore. La vera felicità la raggiungerà quando capirà che tutto è racchiuso nelle piccole cose, negli amorevoli gesti di ogni giorno, nel sorriso di suo figlio, nel piacere di lavorare di nuovo.
L'opera ha un risvolto nettamente psicologico, in cui l'analisi della personalità del protagonista viene affrontata sotto diversi punti di vista: c'è la visione della moglie, che pur non condividendo quello che fa il marito, pur non apprezzando il suo nuovo modo di vivere, cerca di capirlo; c'è la visione dell'amico che non lo scusa, ma anzi, lo accusa di comportamenti sbagliati, poco adatti alle varie situazioni; c'è la visione della psichiatra, che fin dall'inizio capisce che Sergio potrà superare le sue ansie solo riuscendo a portare a galla quel tormento che si rifiuta di accettare; infine c'è la visione dello stesso protagonista. Egli non si giustifica, ma non capisce perché gli altri lo vedono così diverso da come lui si sente.
Il film è toccante, a volte persino commovente, esplora sentimenti e stati d'animo che spesso tutti proviamo, ma che ancora più spesso lasciamo scivolare via senza approfondire, come se fossero momenti poco importanti, da dimenticare. La forza di Sergio, invece, sta proprio nel voler andare fino in fondo, nel voler sfidare le convenzioni, nel rischiare tutto per poterlo poi riconquistare. La situazione in cui viene a trovarsi il protagonista è tipica della generazione dei quarantenni, sempre alla ricerca di qualcosa che possa supportare le loro tante insicurezze, le loro lacune sentimentali, le loro nostalgie.
Rivelazione del film è Peppe Servillo, vocalist del complesso musicale Piccola Orchestra Avion Travel, cui è affidata anche la colonna sonora. Il personaggio impersonato dal cantante si esprime in modo semplice, ma dalle sue parole traspare quella saggezza meridionale, quella filosofia spiccia, quella rassegnazione alla vita, tipici della gente del Sud, che saranno determinanti per la risoluzione dei problemi del protagonista.

Teresa Lavanga

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