La cosa più dolce
L'intento di Nancy Pimental, sceneggiatrice del film, era quello di creare una commedia dissacrante vista con l'occhio della donna. Una sorta di "Sex and the City" con protagoniste più giovani. Il risultato è all'insegna del pecoreccio più triste e squallido, che ricorda i fasti dell'Alvaro Vitali nazionale di settantina memoria. Dietro la macchina da presa troviamo un Roger Kumble, già specializzato nelle pellicole di genere ("Cruel Intentions", la rivisitazione in chiave moderna di "Le Relazioni Pericolose"), un onesto mestierante a cui non si può certo chiedere di trasformare in capolavoro una sceneggiatura simile.
Indubbiamente alcune gag strappano il sorriso, se non proprio la risata, ma sono perle rare all'interno di un contesto talmente desolante da lasciare più allibiti che altro.
Le tre inseparabili amiche Christina (Cameron Diaz / "Gangs of New York"), Courtney (Christina Applegate / "Il grande colpo") e Jane (Selma Blair / "La rivincita delle bionde") sono ormai addivenute alla consapevolezza che gli uomini vanno semplicemente spremuti e sfruttati. Niente relazioni stabili, niente impegni morali, ma soltanto sesso quando serve e chi se ne infischia se qualcuno può restarci male.
L'equazione sembra perfetta finché Christina, la più agguerrita di tutte, non incontra Peter (Thomas Jane / "Boogie Nights") un uomo che non solo sembra non essere interessato a lei, ma addirtittura la considera una sorta di "vipera". Come sempre accade l'iniziale disinteresse reciproco si tramuta nell'esatto opposto, soltanto che Christina non ha nessun appiglio per ritrovare il bel Peter, tranne una piccola traccia: il luogo del prossimo matrimonio del fratello. Inizia così un viaggio alla ricerca della cosa più dolce... l'amore.
L'unica cosa dolce che troverete nel film la potrete acquistare al bar del cinema in cui lo vedrete. Battute al vetriolo e situazioni spinte sono la spina dorsale di questo film, peccato che potrebbero far ridere soltanto un tredicenne. La pellicola che vorrebbe collocarsi a cavallo tra l'acume di Woody Allen, la commedia stile "Serendipity" e la smargiassata all'"American Pie" risulta un ibrido imbarazzante.
Che dire dei cinque minuti di musical delle protagoniste incentrati sul membro maschile o della gag con un motociclista che ricorda il Buster Keaton del secolo scorso?
Salviamo un paio di sketch tra cui quello della tintoria ed il "duello" con le mazze da golf, insieme a dei titoli di coda un minimo accattivanti e alla sfilata-citazione di alcuni personaggi incredibili (tra cui la Madonna di "Cercasi Susan disperatamente", l'Olivia Newton John di Grease e la Jennifer Beals di "Flashdance").
Alla fine non resta che chiederci: "Che mi racconti?".
Curiosità: il ragazzo che Courtney (Christina Applegate) rimorchia in discoteca, quello vestito di pelle per intenderci, è Johnathon Scaech, il marito.
Valerio Salvi
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