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Kiss Kiss, Bang Bang
Perché potessimo conoscere la Los Angeles buia, quella delle feste dei ricchi, dei suicidi negli alberghi, dei killer, delle grandi strade e degli incontri casuali, ci serviva una guida. E' questa la ragione per cui ci viene presentato Harry Lockart, un piccolo furfante capitato per caso nel mondo dorato di Hollywood. E' stato ingaggiato per interpretare un detective in un film, e perché la sua performance sia delle migliori, gli è stato imposto di stare accanto al famoso investigatore Perry van Shrike.
Ma come sempre accade al cinema, una coppia mal assortita ha sempre qualche caso da risolvere davvero. E' stata uccisa la sorella di Harmony, una bellissima amica d'infanzia di Harry. Come non darle una mano?
"Amavo le storie di detective, le divoravo. Ne ho lette a centinaia. Non mi era permesso leggerle, quando ero bambino, perché erano un po' forti, ma io mettevo da parte i soldi per la merenda. Se non mangiavo per tre giorni potevo comprarmi il nuovo libro di Mike Shayne, o di Shell Scott, o di Chester Drum. Le scene scabrose erano grandi, ma a me piaceva il racconto giallo. C'era un ritmo molto virile in quei romanzi, erano emozionanti e potenti. Se non avessi letto quelle storie, non avrei mai scritto film". Così si è espresso Shane Black, a proposito del suo debutto da regista in Kiss Kiss Bang Bang.
Blake a ventitré anni scrisse la sceneggiatura di Arma letale, a ventotto quella dell'Ultimo Boyscout. Dal 1996 (Spy) nulla più. Il suo ritorno è graditissimo.
Kiss Kiss Bang Bang è una riuscita black-comedy, ricca di gag e humour. Meno pulp, ma più comica e disorientante di Tarantino, rielabora il genere noir per dargli una chiave farsesca. E così
Robert Downey Junior vuole essere il nuovo Humprey Bogart. C'è infatti l'immancabile sigaretta in bocca, ed è sua la profonda voce fuori campo che ci accompagna per la città ed i suoi abitanti, ma lo sguardo non quello deciso di un Marlowe, ma quello spaesato di chi non capisce mai bene ciò che gli accade intorno. C'è la femme fatale/attrice fallita , interpretata dalla bellissima Michelle Monaghan, c'è il riccone apparentemente onesto che con i suoi scagnozzi ne combina di cotte e di crude, ma c'è soprattutto l'innovativa figura del detective omosessuale (Val Kilmer) che chiama ogni sua cosa premettendo la parola gay.
Il tono è scanzonato, la storia piuttosto complicata, e seppur Blake ogni tanto cada nell'autocompiacimento a forza di scherzare con lo spettatore, Kiss Kiss Bang Bang rimane un film che intrattiene con stile, destinato ad entrare nell'immaginario di molti giovani e non. Qualcosa in più si poteva fare in tema di costumi, data l'atmosfera "cool" che si respira dai titoli di testa ad alcune battute e scene che diverranno storiche (come sentire la melodia di I will survive da un cellulare mentre si sta per morire…), ma questi non sono che dettagli.
La frase:
Tu di cosa ti occupi?
Sto in pensione, da bambino ho inventato i dadi.
Andrea D'Addio
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