Viaggio al centro della Terra 3d
Il primo film narrativo a sfruttare il Fusion System, attrezzatura di ripresa all’avanguardia che, sviluppata da James ”Titanic” Cameron e dal direttore della fotografia Vince Pace, comprende due cineprese 3d ad alta risoluzione montate una vicino all’altra per simulare l’occhio destro e sinistro dello spettatore, riuscendo a replicare la visione umana in maniera migliore di quanto sia mai stato fatto in qualsiasi altro film.
Così si presenta la versione 2008 di "Viaggio al centro della Terra", ispirata al celebre romanzo di Jules Verne che, frutto di trasposizioni su piccolo e grande schermo (perfino animate) fin dai tempi del muto, riconosce sicuramente la sua rilettura su celluloide più nota nel lungometraggio diretto da Henry Levin nel 1959, con James Mason e Pat Boone protagonisti.
Film da cui il responsabile degli effetti speciali Eric Brevig ("Atto di forza" e "The Island" nel curriculum), qui alla sua prima regia cinematografica, sembra prendere in parte le distanze gettando nell’insolito regno sotto la superficie terrestre il visionario scienziato Trevor Anderson, suo nipote Sean e l’affascinante guida Hannah, rispettivamente con le fattezze di Brendan Fraser ("La mummia"), Josh Hutcherson ("Un ponte per Terabithia") e Anita Briem ("The nun"), personaggi rivolti in maniera evidente al pubblico dei ragazzi.
Del resto, gli sceneggiatori Mark Levin e Jennifer Flackett sono gli stessi che, tra "Innamorarsi a Manhattan" e "Alla ricerca dell’isola di Nim", si stanno progressivamente rivelando una garanzia per il giovane spettatore, qui affiancati dal Michael D. Weiss cui dobbiamo gli script di diversi eco-vengeance straight to video d’inizio millennio del calibro di "Crocodile" e "Octopus" e al quale, quindi, è venuta probabilmente l’idea della scena in cui il trio protagonista si trova alle prese con grossi piranha volanti (riferimento a "Piraña paura" del citato Cameron?).
Soltanto una delle tante situazioni che, oltrepassando in ogni modo le leggi della fisica, finiscono per tempestare i circa 94 minuti di visione nostalgicamente vicini nello spirito sia alle vecchie pellicole d’avventura targate Disney che ad un certo concetto di entertainment a stelle e strisce tipico degli Anni Ottanta, tra piante carnivore, rocce magnetiche ed una vertiginosa corsa sui carrelli in stile "Indiana Jones e il tempio maledetto".
Il tutto, senza dimenticare l’indispensabile ironia e, ovviamente, con abbondanza di oggetti lanciati contro la macchina da presa.
Non rimane altro da fare che inforcare gli occhiali e godersi lo spettacolo, fino alla fine dei titoli di coda.

La frase: "Signore e signori, ecco a voi il centro della Terra".

Francesco Lomuscio

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