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Il volo della fenice
Escono quasi in contemporanea in Italia due film che hanno come sfondo il deserto. Da una parte il Sahara colorato e vivace in luoghi e persone dell'omonimo film di Breck Eisner, dall'altra il Gobi tra Mongolia e Cina, ostile e claustrofobico nonostante gli spazi sconfinati. Un'operazione petrolifera in pieno deserto mongolo viene giudicata antieconomica e viene annullata. Durante il viaggio verso Pechino, l'aereo si schianta su alcune dune, e l'equipaggio si trova in un ambiente desolato con scarse probabilità di essere trovati o di sopravvivere a lungo con le poche provviste a disposizione.
Questo film di John Moore è un fedele remake dell'omonimo classico di avventura del 1965 diretto da Robert Aldrich e interpretato da James Stewart. Il ruolo del capitano Towns, interpretato nell'originale da Stewart, è in questo caso affidato a Dennis Quaid.
Si tratta di una sceneggiatura molto lineare, sul coraggio e sull'intraprendenza dell'uomo dinanzi alle situazioni disperate, ma che risulta irrimediabilmente datata nonostante la generosità degli interpreti (oltre a Quaid, vale la pena citare Giovanni Ribisi e Miranda Otto). Dopo un inizio promettente purtroppo lo svolgimento diventa estremamente prevedibile, tanto da poter immaginare con largo anticipo le scene che seguiranno. Davvero impressionante la sequenza dell'incidente aereo, anche se la tempesta di sabbia in computer grafica, con le sue arzigogolate volute, sembra più adatta ad uno scenario fantasy piuttosto che al mondo reale. La regia non spicca mai per originalità ma è perlomeno all'altezza del compito, con sequenze chiare e ben strutturate.
Nonostante questo, Il volo della Fenice è un prodotto ben confezionato, e se amate l'avventura classica con qualche pretesa di realismo (e con poche sorprese) si tratta di un film che potreste considerare.
La curiosità: La produzione non è stata in grado di costruire una versione volante e sicura della "Fenice", per cui le sequenze di volo sono in CGI. La produzione del '65 aveva costruito un velivolo in grado di volare ma con diversi difetti strutturali: precipitò provocando la morte dello stuntman Paul Mantz.
La frase: "Ogni uomo nella vita ha bisogno di qualcuno da amare. Se non puoi dargli questo, dagli qualcosa in cui sperare... e se non puoi dargli neanche questo, dagli qualcosa da fare!"
Mauro Corso
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