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Il vecchio che leggeva romanzi d'amore
Il bellissimo romanzo di Luis Sepulveda meritava forse un miglior trattamento da questo adattamento cinematografico realizzato dal regista olandese trapiantato in Australia Rolf De Heer ("The Traker"). Non che De Heer abbia stravolto la storia di Antonio Bolivar (Richard Dreyfuss, "Incontri ravvicinati del terzo tipo") abitante delle montagne trasferitosi nelle jungla amazzonica a seguito di un programma di "civilizzazione" della zona istituito dal locale governo. La sua vicenda umana, la morte della moglie per le febbri malariche, il suo incontro con una tribù di Indios, il suo addestramento a sopravvivere nella jungla, vengono raccontate dal regista olandese privilegiando gli aspetti più new age e spirituali a scapito di quella gaia crudezza metaforica che tanto permea la letteratura sudamericana, pur essendo Sepulveda, per alcuni tratti, dotato di singolarità che lo distinguono nel nutrito panorama della letteratura latino-americana. E così rimane sullo sfondo la favola allegorica del paesino sul quale governa come un dittatore, stolto e odioso, il Sindaco (Anthony Spall il bravissimo attore inglese di "Segreti e bugie") a favore dei lunghi e tediosi monologhi notturni di Bolivar rischiarato, lui e il suo libro d'amore, da un flebile lume. La forza dei sanguigni aneddoti di un'Amazzonia primordiale si stempera nella infinita lotta, fisica e mentale, tra Antonio e il giaguaro. Anche la scelta stilistica di De Heer imbocca, nostro malgrado, la via di lente e prolungate riprese, placide come le acque ristagnanti nei pressi delle quali è infissa la capanna di Antonio. Riprese che sin dalle primissime sequenze non accennano minimamente ad una accelerazione, neanche quando l'azione si sostituisce, o si dovrebbe sostituire ai soliloqui di Antonio sulla struttura narrativa della letteratura rosa.
Anche gli interpreti mostrano qualche resistenza ad entrare compiutamente nei propri ruoli. Lo stesso Dreyfuss, sarà per l'aspetto di turista americano in un club Mediterranè, non riesce a convincere a pieno nei panni del vecchio, appassionato di romanzi di amore, abile guida nella jungla e tenero anziano amante di una accattivante meticcia (Cathy Tyson, la prostituta di "Mona Lisa"). Non disconosco le qualità dell'attore americano, ma per un ruolo del genere ci sarebbe forse voluto un attore con versatilità più spiccate ed un corredo meno prevedibile.
Insomma, questo film, tutto sommato, è un'occasione persa pur non mancando qualche spunto positivo ed interessante. Tra questi una battuta fulminante da parte del dentista, l'attore australiano Hugo Weaving, quando vede arrivare sul fiume il cadavere di un gringos: "Merda! Gli americani dichiarano guerra per molto meno!".
Das
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