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Il ragazzo che diventerà re

La recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com

di Francesco Lomuscio10 aprile 2019Voto: 5.5
 

  • Foto dal film Il ragazzo che diventerà re
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Sono titoli di testa con annesso un prologo animato ad introdurre le circa due ore di visione incentrate sul timido dodicenne Alex, studente inglese dalle fattezze di Louise Ashbourne Serkis – figlio dell’Andy che ha incarnato Gollum nella trilogia “Il Signore degli anelli” – destinato a scoprire casualmente la spada Excalibur, riuscendo anche ad estrarla dalla roccia proprio come il giovane Re Artù.
Timido dodicenne che, cresciuto soltanto al fianco della madre, non manca di essere bullizzato a scuola, un po’ come accadeva al Bastian del classico degli anni Ottanta per ragazzi “La storia infinita”.
Del resto, con inclusa nel mucchio una “The land of make believe” in sottofondo, non si fatica ad avvertire un respiro generale proveniente dal decennio in cui Steven Spielberg sfornò “E.T. – L’extraterrestre” nel corso del secondo lungometraggio cinematografico diretto dal londinese classe 1968 Joe Cornish, autore nel 2011 dell’”Attack the block – Invasione aliena” che strizzò l’occhio a “I Goonies” nell’inscenare la lotta intrapresa da cinque giovani teppisti contro tutt’altro che pacifici invasori provenienti dallo spazio.

Un esordio che, curiosamente, ricordava nel poco raccomandabile quartiere d’ambientazione il non molto conosciuto “Manhattan warriors”, prodotto dalla Empire pictures che fu di proprietà dello stesso re dei b-movie Charles Band di cui, ancor più curiosamente, “Il ragazzo che diventerà re” sembra rispecchiare gli stilemi degli elaborati sfornati dalla sua successiva label Moonbeam.
Una label specializzata negli anni Novanta in operazioni proto-Disney indirizzate al pubblico dei giovanissimi e nel cui catalogo, se non fosse per l’abbondanza di ricorso alla CGI del terzo millennio, il film di Cornish non avrebbe sfigurato affatto.

Operazioni il cui respiro, non a caso, era bene o male lo stesso che caratterizza l’avventura che vede al proprio centro Alex, destinato a diventare – come il titolo suggerisce – “re in eterno” in un viaggio che lo porta a difendere l’Inghilterra dalle forze del male e dalla perfida Fata Morgana alias Rebecca Ferguson, risvegliatasi dopo secoli di sonno sotto terra e pronta a passare all’attacco.
Un’avventura che, tra alberi che prendono vita e simil-“armata delle tenebre” in agguato, non dimentica neppure di ricorrere ad una spruzzata d’indispensabile ironia; man mano che il protagonista si trova affiancato da un lato da un Mago Merlino dalle sembianze multiformi e manifestante alternativamente i connotati di Angus Imrie e di Patrick Stewart, dall’altro dai “nuovi cavalieri della tavola rotonda”, ovvero il suo migliore amico Bedders e i due ex bulli Lance e Kaye, rispettivamente interpretati da Dean Chaumoo, Tom Taylor e Rhianna Dorris.

Fino ad arrivare a coinvolgere tutti gli altri studenti frequentanti il suo stesso college, nel corso di una battaglia in fotogrammi che non sfigurerebbe affatto proiettata sugli schermi del Giffoni Film Festival e di eventi analoghi, ma che, piuttosto tendente alla fiacchezza per quanto riguarda la narrazione, non manca di apparire per lo più adatta, purtroppo, ad una fruizione televisiva da pomeriggio estivo.


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