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Il primo NataleLa recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com di Francesco Lomuscio06 dicembre 2019Voto: 7.0
Va bene pregarlo Dio, ma ogni tanto dargli una mano non sarebbe male.
Sono destinati a scoprirlo il ladruncolo di arte sacra Salvo, ateo convinto di Palermo dalle fattezze di Salvo Ficarra, e il sacerdote Valentino, in possesso di quelle dell’inseparabile compagno di comicità Valentino Picone e impegnato a Roccadimezzo Sicula nella realizzazione del presepe vivente.
E sono proprio gli esilaranti provini effettuati con grotteschi personaggi per concretizzare quest’ultimo a strappare risate all’avvio della circa ora e quaranta di visione che, introdotta dalla sempreverde “Let it snow” posta ad accompagnare i titoli di testa, provvede presto a far ritrovare magicamente i due protagonisti – anche impegnati dietro la macchina da presa – nella Palestina dell’anno Zero, in prossimità della nascita di Gesù. Una situazione che, volta a miscelare la commedia made in Italy con un plot di taglio fantastico, non può fare a meno di spingere a pensare ad una variante “alla siciliana” del “Non ci resta che piangere” che vide nel 1984 Roberto Benigni e Massimo Troisi catapultati nel XV secolo; sebbene, in maniera decisamente curiosa, diversi passaggi della sceneggiatura – scritta dagli stessi Ficarra e Picone insieme a Nicola Guaglianone e Fabrizio Testini – ne ricordino non poco alcuni de “L’armata delle tenebre” di Sam Raimi. Una sceneggiatura che, se da un lato tocca in maniera più o meno velata la tanto chiacchierata tematica dell’immigrazione, dall’altro si rivela soprattutto un percorso di fede in fotogrammi infarcito in maniera abbondante, ovviamente, d’ironia; man mano che il cast di volti azzeccatissimi tira in ballo, oltre ai bravi Roberta Mattei e Giacomo Mattia, l’immenso Massimo Popolizio nei panni di un Erode incattivito dalla notizia della nascita del Re dei Re. È infatti mettendo a rischio la propria vita pur di salvare il figlio dell’Onnipotente che Salvo e Valentino trascorrono la loro permanenza nel passato, impreziosito da una curata ricostruzione storico-scenografica che, con tanto di riusciti VFX a fare da corredo, è illuminata dalla splendida fotografia a cura dell’infallibile Daniele Ciprì. Permanenza durante la quale, tra equivoci e riuscite gag, trovano inoltre il tempo di cimentarsi in una discussione riguardante i cannoli e in una divertente tombolata con citazioni della Smorfia. Il tutto per regalare la giusta dose d’ilarità nel corso di una veloce e piacevolissima operazione che, volta a dimostrare come i veri miracoli li facciano gli uomini, riesce anche nella non facile impresa di emozionare e spingere quasi alla commozione. In maniera non molto dissimile da quanto avvenuto quando ci siamo trovati dinanzi a mitiche favole natalizie da grande schermo d’oltreoceano, riconfermando il notevole ed apprezzabile sforzo attuato in tempi recenti da Medusa – che produce e distribuisce il film – per cercare di proporre una tipologia di prodotto per tutti di matrice italiana, ma immerso nei generi tipicamente internazionali (si pensi anche a “Sono solo fantasmi” di Christian De Sica). La frase dal film:
Rassegnati, siamo finiti nell’anno Zero, ai tempi di Gesù I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE: In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione. |
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