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Il manoscritto del principe
Nel 1957 veniva pubblicata una delle più grandi opere della letteratura italiana, una descrizione della nobiltà di fine '800 e della decadenza di un tipo di società che diventava sempre più velocemente anacronistica: "Il Gattopardo". L'opera è diventata molto famosa ai giorni nostri soprattutto per il film che Luchino Visconti ha girato nel 1963 con Claudia Cardinale, Alain Delon, Burt Lancaster. Il Principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa, l'autore del romanzo, era ovviamente un aristocratico, uomo dotato di una forte personalità che allo stesso tempo disprezzava i vizi e le caratteristiche che la sua condizione di nobile gli portava, avendogli precluso la possibilità di svolgere un ruolo attivo nella società, ma adorava il tipo di educazione che la sua nobiltà gli aveva portato rendendolo diverso da chi non apparteneva alla sua estrazione sociale. Nel film la personalità travolgente del Principe (Michel Bouquet "La Sposa in Nero" (1957), "La mia droga si chiama Julie" (1968) entrambi di Truffaut) è messa in evidenza dai suoi rapporti con due giovani: Marco (Paolo Briguglia "The Protagonists") e Guido (Giorgio Lupano "Il Conte di Montecristo" in TV). Marco è un borghese, e ambisce a diventare uno scrittore, conscio del suo grande talento sarà lo stesso Principe a dargli lezioni di letteratura. Le divergenze di classe sociale e di generazione sono spesso causa di scontri e discussioni, indice di sensibilità e ideali diversi che sono il cuore di tutto il film. L'altro giovane è Guido, suo figlio adottivo, un giovane aristocratico, raffinato e fiero della sua condizione. Tra i tre si instaura un profondo legame che prosegue tra i due giovani anche dopo la morte del Principe, avvenuta nel 1957 in una clinica di Roma. Tra gli interpreti un'intramontabile Jeanne Moreau ("La Regina Margot" 1954, "Al di là delle Nuvole") che veste i panni della moglie del Principe. Roberto Andò è il regista di questo film girato in parte a Palermo e in parte a Roma. Giovane talento, opera generalmente in Teatro per il quale scrive anche i testi. Grande appassionato di letteratura conta tra le sue collaborazioni quelle per Francesco Rosi ("Cristo si è fermato a Eboli") e Federico Fellini ("E la Nave va"), ma anche con Michael Cimino e Francis Ford Coppola. Altra amicizia importante quella con lo scrittore siciliano Leonardo Sciascia. È direttore artistico del Festival sul Novecento di Palermo.
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