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I heart Huckabees - Le strane coincidenze della vita
Volendo usare una perifrasi, adeguandoci al bizzarro linguaggio adottato nel film, potremmo dire che "I love (il cuoricino sta per "love" ?) huckabees" è un film antimoderno, no global, ecologista, con una propensione verso una indefinita spiritualità new age e che "palesa l'infinita unità del tutto".
Adesso penserete che mi sono bevuto il cervello. In effetti, in un film dove tutti i personaggi sembrano esserselo bevuto, è difficile rimanere indenni da questa operazione di destrutturazione del proprio io verso il tutto - o il niente - dell'universo.
Albert (Jason Schwartzman) - a capo di un'associazione per la salvaguardia dell'ambiente dall'assalto del cemento - convinto che una serie di coincidenze - l'incontro ripetuto con "un alto ragazzo africano" - abbiano a che fare con i più oscuri enigmi della vita - si rivolge a dei detective "esistenziali", i coniugi Jaffe (Dustin Hoffman e Lily Tomlin) chiedendo loro di aiutarlo a svelare il mistero di queste coincidenze. Nel frattempo conduce la sua battaglia contro la Huckabees, una catena di grandi magazzini che sta per appropriarsi di un'altra area verde per costruirci un supermercato. Brad (Jude Law), uno dei dirigenti della grande azienda riesce ad estromettere Albert dalla sua organizzazione per ottenerne il controllo e poter così procedere con i suoi piani di espansione. Albert conosce Tommy (Mark Wahlberg) - altro "paziente" dei due dottori - che gli presenta Caterine Vauban (Isabelle Huppert) altra detective del profondo con un metodo, però, del tutto opposto a quello dei coniugi Jaffe. Infine, Dawn (Naomi Wats) , la fidanzata di Brad, nonché testimonial della Huckabees, affascinata dalle teorie dei coniugi Jaffe, sveste i panni della top model ed inizia a conciarsi come la più convinta delle beghine...
Insomma, un vero guazzabuglio dal quale però molte cose del nostro mondo ne escono con le ossa rotte. Ad iniziare, ad esempio, dalla psicoanalisi le cui peculiarità ed esagerazioni vengono messe in ridicolo dalle ardite quanto inconcludenti teorie dei tre investigatori dell'esistenza che non fanno altro che contraddirsi e litigare tra di loro e che vengono descritti come dei veri e propri guardoni quando, addirittura, non approfittano delle debolezze dei loro clienti.
Il consumismo sfrenato, il petrolio che domina le vicende del pianeta, un certo mal interpretato senso di solidarietà; ma anche l'ecologismo esasperato che non tiene conto delle reali esigenze delle persone e che ti fa estraniare dalla concretezza dei problemi di tutti i giorni. Tutto ciò viene messo alla berlina dal regista ed autore David O.Russel, il quale, con uno stile vibrante e pieno di ritmo (onnipresente il commento sonoro di Jon Brion) grazie anche ad alcune trovate sceniche e con un delicato gusto dell'ironia, descrive una storia marcatamente esagerata anche se alla fine sono i toni della commedia a prevalere.
Il regista è anche bravo a controllare il nutrito cast di attori che si adegua alla coralità dell'opera senza strafare in esibizioni personali.
Film particolare, che in certi momenti può anche risultare stucchevole per l'eccessiva misura di metafisica, ma che ha il pregio di non concedere mai risposte troppo ovvie o semplicistiche.
Daniele Sesti
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