Identità
Identità, come quella da svelare dell'assassino che continua ad eliminare uno alla volta gli ospiti di un Motel. Dieci persone che, apparentemente, non hanno nulla in comune: Carolinne Souzanne (Rebecca de Mornay / I tre moschettieri) un'attrice in crisi con il suo autista Ed (John Cusack / Serendipity), l'agente Rhodes (Ray Lotta / Quei bravi ragazzi) ed il suo detenuto Robert Maine (Jake Busey / Nemico pubblico), la famiglia "felice" dei York - Gorge (John McGinley / Get Carter), Alice (Leila Kenzle / White oleander) ed il piccolo Timmy (Bret Loehr) - la prostituta Paris (Amanda Peet / High crimes), gli sposini novelli Lou (William Lee Scott / Fuori in 60 secondi) e Ginny (Clea DuVall / Fantasmi da Marte) ed il direttore del motel, Larry (John Hawkes / La tempesta perfetta).
Secondo uno schema ormai ben collaudato, non per nulla è della grande Agata, i nostri dieci piccoli indiani iniziano ad essere eliminati uno ad uno. Una serie di scatole cinesi dentro cui si nascondono sempre nuove verità, perché nessuno è ciò che sembra, ognuno ha un suo scopo e sono tutti rinchiusi in una inquietante trappola per topi costantemente battuta dalla pioggia.

Visto così il film di James Mangold (Ragazze interrotte) non sembrerebbe nulla di che, a parte per il buon uso della camera e per la suspance sempre pronta - anche se in alcuni momenti un pò scontata - ma la vera forza della pellicola è nell'essere costantemente fuorviante. Fino all'ultimo crediamo di sapere qualcosa per poi scoprire che siamo in un vicolo cieco o su una strada troppo facile. Certo per questo dobbiamo ringraziare Michael Cooney, che prima di questo soggetto ha scritto "vaccate" non indifferenti, ma che ha saputo brillantemente riscattare il suo passato.
Gli spazi stretti ed il senso claustrofobico provocato dal temporale, che assillano per tutto il tempo i protagonisti aumentandone esponenziale il nervosismo, riusciranno a mettere in tensione anche voi.

Curiosità: il film è girato quasi completamente in studio. A causa della continua pioggia è stato ripavimentato tutto il set con un fondo che si utilizza per le piscine.

La chicca: sono stati girati vari finali per lasciare tutto nell'incertezza fino all'ultimo momento.

La frase:
"Hai un nome?"
"Paris."
"Paris, Parigi.. non l'ho mai vista..."
"E non la vedi nemmeno stasera!"

Indicazioni:
Un gran thriller in grado di spiazzare anche i più smaliziati.

Valerio Salvi

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