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Hostage
Far credere ai sequestratori di avere il controllo della situazione pur non facendo nessuna concessione: questo quello che un negoziatore deve fare per assicurare la salvezza degli ostaggi. E questo era anche il lavoro di Jeff Talley (Bruce Willis), finché un sequestro dagli esiti disastrosi non lo spinge ad abbandonare la pressione di Los Angeles per trasferirsi in una cittadina con basso tasso di criminalità. Ma alcuni malviventi per caso prendono sotto sequestro la casa di Walter Smith, contabile di una famiglia mafiosa, e Talley si trova in una situazione fin troppo nota. Con una variante. La criminalità organizzata per assicurarsi che alcuni documenti non entrino in possesso dell'FBI rapisce la famiglia di Talley, costretto ora a cambiare la sua strategia negoziale.
Sono da tempo sempre più rare nel cinema statunitense le sceneggiature originali, mentre sono più comuni gli adattamenti da letteratura, da fumetti e da altri film (sotto forma di remake). Hostage è tratto dall'omonimo romanzo di Robert Crais, un thriller dalla partitura molto complessa, con molti personaggi che ruotano intorno agli eventi della "fortezza" degli Smith. L'effetto è quello di dimostrare che tutti i personaggi sono prigionieri di quella casa, anche gli stessi sequestratori. Per mantenere il film al di sotto delle due ore quindi si è dovuto procedere ad una lunga serie di semplificazioni e ad un finale molto diverso rispetto all'opera di Crais. Non è escluso che una miniserie avrebbe potuto ottenere risultati migliori rispetto ad un lungometraggio. Il che è un peccato perché il regista Florent Emilio Siri riesce a costruire un ottimo livello di tensione, pur cedendo alla tentazione della citazione cinefila, purtroppo non sempre convincente. Il cast del resto è discreto, con una notevole eccezione. Ben Foster (Mars) non riesce ad essere credibile nel ruolo di un assassino sociopatico, né ad essere davvero spaventoso.
Uno dei punti di maggiore interesse del film è l'atteggiamento di un negoziatore professionista nell'affrontare un doppio sequestro che tra l'altro lo coinvolge profondamente a livello emotivo. Questo spinge Talley ad abbandonare progressivamente le procedure regolamentari, catturando quindi l'attenzione dello spettatore. Tuttavia la risoluzione della vicenda rischia di essere un corpo estraneo rispetto alla costruzione iniziale del film, e lascia molte domande senza risposta. Cosa che può non essere del tutto piacevole. Ad esempio è difficile credere che un organizzazione criminale ceda facilmente, a meno di non avere ragioni molto solide.
La Frase: "Se ammazzate la mia famiglia, per avere questi documenti ve la vedete voi e i federali su Ebay!"
Mauro Corso
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