Hai paura del buio
La storia di due donne, e delle loro vite difficili. Due diverse realtà, lontane anche geograficamente. Due storie così diverse, ma due disagi così simili.
“Hai paura del buio” è il nuovo film di Massimo Coppola, conosciuto principalmente per le sue regie televisive e per la sua collaborazione con Mtv (qui presente come co-produttore). La pellicola è stata presentata in anteprima alla 67esima Mostra del Cinema di Venezia nell’ambito della Settimana Internazionale della Critica.
La storia del film è semplice, e le tematiche sono già state analizzate in numerose opere. Quello che rende interessante “Hai paura del buio” è il cercare di trattare questi stessi argomenti da un altro punto di vista, cercando di superare i soliti cliché, anche se poi la realtà che si osserva è sempre la stessa.
Eva vive a Bucarest, perde il lavoro e decide da un momento all’altro di partire per Melfi. Non ha nulla e nessuno a trattenerla. Non è noto cosa la spinge verso questa scelta, si percepisce solo che nasconde un oscuro segreto. A Melfi conosce casualmente Anna e viene ospitata dalla sua famiglia. Eva cerca di integrarsi, si crea degli affetti, ma ha sempre un suo lato oscuro: segue continuamente e spia la vita di una donna, un’estranea, in maniera sempre più ossessiva. Anna apparentemente ha una vita normale, vive in famiglia e ha un buon lavoro alla Fiat. In realtà soffre per i rapporti sempre più tesi con i suoi genitori, e a breve perde anche il lavoro perché la fabbrica viene chiusa per un incendio. Ha un unico affetto, sua nonna, molto anziana e malata, che vive con lei.
Ciò che rende queste donne tanto simili è la loro malattia del vivere, quel portare chiusa in se una rabbia tanto grande da non permettere loro di vivere serenamente la vita e pensare al futuro. Alla fine il segreto di Eva viene svelato, e Anna è costretta a delle scelte che cambiano radicalmente la sua vita. Entrambe riescono così ad aprirsi agli altri e ‘sbloccano’ la loro esistenza, congelata dalla rabbia. Quando entrambe riescono a confessare di avere ‘paura del buio’, di soffrire per il loro sentirsi troppo sole, e si rispecchiano nell’altra, allora è chiaro l’identico cammino di vita delle due protagoniste.
Non sempre il regista Massimo Coppola, anche sceneggiatore della pellicola, riesce nel suo tentativo di cambiare punto di vista. Eva viene caratterizzata secondo i cliché della ragazza romena che si trasferisce in Italia, è anche vero che così viene vista, solo come ‘la romena’ e non come essere umano. E’ grande infatti il suo stupore quando, finalmente, qualcuno cerca di capire i motivi del suo trasferimento a Melfi. Il disagio di Anna, con i suoi musi e i suoi silenzi, viene messo in scena come una crisi adolescenziale e Coppola non sempre riesce a dare il giusto spessore psicologico al personaggio.
Ottima la prova di Alexandra Pirici nei panni di Eva, un po’ troppo cupa e monocorde invece la prova di Erica Fontana, qui al suo esordio cinematografico.
“Hai paura del buio” ha una bella regia, fatta di passaggi rapidi dai piani sequenze ai primi piani, ed è valorizzato da un’accurata scelta dei brani musicali che rivela l’ambiente dove Coppola si è fatto la ossa.
Unica nota negativa, una estrema lentezza in alcuni punti e uno scorrere non sempre fluido.

La frase: "Perché sei venuta in Italia?".

Giuliana Steri

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