Grimsby - Attenti a quell'altro
Nobby è uno sfegatato tifoso di calcio, è sposato con una donna dalle dimensione generose, con la quale ha messo al mondo ben undici figli, probabilmente per ricreare un’atmosfera sportiva nella quiete della dimensione domestica, e la sua vita scorre relativamente tranquilla. Ha un fratello, Sebastian, da cui è stato separato fin dall'infanzia, quando, a seguito di un procedimento di adozione da parte di un’insensibile coppia, venne deciso di dividere i due ragazzini. Nobby, però, non si dà per vinto, e dopo ben ventotto anni riesce a ritrovare il fratello perduto. Il fatto è che nel frattempo Sebastian è divenuto un agente dell’MI6, i servizi segreti britannici. Manco a dirlo, i due si ritroveranno a dover sventare un complotto internazionale con cui, attraverso la diffusione di un virus mortale, si vogliono eliminare due miliardi di persone, ritenute sacrificabili, nell’insano intento di ridurre drasticamente la popolazione mondiale per rendere più sostenibile la vita sulla Terra.
Ce n’è abbastanza, insomma, per accendere i fuochi d’artificio e strabiliare anche il pubblico più disincantato.
Si ride non poco assistendo alle innumerevoli, paradossali, estreme situazioni in cui i due protagonisti di “Grimsby - Attenti, a quell'altro”, Sacha Baron Cohen e Mark Strong, si ritrovano a barcamenarsi, loro malgrado, regalando dei momenti di travolgente comicità, grazie a un buon lavoro di sceneggiatura che vede, tra gli altri, come per i suoi precedenti film, lo stesso Baron Cohen in veste di autore.
Il protagonista di “Borat”, “Bruno” e “Il dittatore” ritorna con un film asciutto (appena 82 minuti), un concentrato di trovate politicamente scorrette, che a tratti mette a dura prova la capacità di sopportazione dello spettatore (si segnala in tal senso la spassosissima sequenza dell’accoppiamento tra pachidermi), il quale avverte un evidente senso del perturbante, laddove alcune scene, molto creative per il loro surrealismo, provocano un po’ di disgusto, però sempre propedeutico alla fragorosa risata che comunque ne consegue.
Il ritmo scoppiettante che anima tutta la messa in scena convince lentamente chi guarda, in un crescendo che coinvolge sempre di più, e ci si rammarica quasi, a fine proiezione, della breve durata; d’altronde, però, sarebbe stato difficile mantenere così alta la soglia della creatività per un tempo maggiore.
“Grimsby - Attenti a quell'altro”, diretto da Louis Leterrier (“The Transporter”, “L'incredibile Hulk”, “Scontro tra titani”), fonde assai bene il genere demenziale con la più sfrenata azione, e la regia è abile a tenere insieme due elementi così apparentemente distanti: esplosioni, sparatorie, inseguimenti, voli planari, convivono assieme ai momenti più grotteschi, e tutto l’armamentario dei più blasonati spy movie viene egregiamente mutuato e metabolizzato in un pastiche gustoso che non lascia spazio alcuno ai momenti di noia.
Un esperimento abbastanza riuscito che entusiasmerà i fan dell’attore britannico e non dispiacerà agli scettici.
La frase:
"Non riuscirete mai ad estirpare la feccia del mondo".
a cura di Luca Biscontini
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