La grande onda
Shane (interpretato da Shane Dorian) è un ragazzo tranquillo e riservato ed è considerato da molti come il miglior surfista del mondo. Ma, così come i suoi due amici, al successo economico che potrebbe avere come professionista del surf, preferisce la vita selvaggia e nomade richiesta dal suo pellegrinaggio. Mickey (Matt George) è il più grande del gruppo, è un tipo schietto che ama molto stare in compagnia, uno abituato alla vita dura che però mette spesso sè stesso e gli altri in mezzo ai guai. Keoni invece è il giovane rampante di diciassette anni che proviene dalle distese del surf delle Hawaii, e per lui questo rappresenta il viaggio verso la maturità. La vicenda inizia su una spiaggia dei Mari del Sud dove i tre si rilassano fra animali esotici e danze tribali, quando Mickey fa il prepotente con un abitante del luogo a causa della sua bellissima figlia, portandolo fino in prigione. Ma da li riesce a fuggire in maniera rocambolesca raggiungendo i suoi amici nel loro viaggio verso le spiagge di Bali e delle Hawaii alla ricerca di onde gigantesche. Il giorno decisivo arriva alle Hawaii, quando di fronte a loro si innalzano onde di quindici metri, ma la morte di Mickey, avvenuta proprio nel tentativo di cavalcare quest'onda, turba notevolmente Shane che decide di intraprendere un pellegrinaggio fino alle coste del Messico all'inseguimento della grande onda. Diretto da Zalman King (il regista di "Orchidea selvaggia" e "Il delta di Venere"), il film utilizza delle vere star del surf che esibiscono in scene altamente spettacolari da essere considerate come le migliori sequenze acquatiche mai girate. Ma non è solo una storia sul surf, ma anche sul legame spirituale che unisce tutti i praticanti di questo sport, e il pellegrinaggio dei tre ragazzi non è fatto solo per scoprire le profondità dell'oceano ma anche quelle della propria anima.
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