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FilmUP Forum Index > Cinema > Tutto Cinema > Non è un Paese per Vecchi dei Coen   
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Autore Non è un Paese per Vecchi dei Coen
TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 18-03-2008 20:57  
EDIT.

[ Questo messaggio è stato modificato da: TomThom il 18-03-2008 alle 20:57 ]

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 18-03-2008 21:01  
Ma io non stavo ribadendo concetti già fin troppo chiari... stavo solo facendo un "riassunto delle puntate precedenti ".....
_________________
Silencio...

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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 18-03-2008 21:04  
Sì, in effetti per definirti basterebbe un solo verso di Bersani: "Sei solo la copia di mille riassunti...non tuoi..."...
Studia, ragazzo, studia...
_________________

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Skizotrois

Reg.: 12 Nov 2007
Messaggi: 275
Da: Aosta (AO)
Inviato: 18-03-2008 21:08  
quote:
In data 2008-03-18 00:45, Hegel77 scrive:
quote:
In data 2008-03-17 20:11, AlZayd scrive:
quote:
In data 2008-03-17 16:34, oronzocana scrive:
quote:
In data 2008-03-17 16:02, Fakuser scrive:
Io ce l'ho qua pronto, ma rilutto a buttarmici.... e dopo la sentenza del Gran Maestro son sempre più convinto di aver avuto ragione sin dal principio (vedi pagine precedenti.... )




questo intervento di pura piaggeria è patetico.




Lasciamo perdere le piaggerie che ci sarebbe sennò da spofondarci dentro le numerose voragini... e comunque, mi rivolgo anche al caro zio Tom, io non guro nè massoneggio (grazie cmq a Fakuser),
esprimo solo il mio modesto parere su un film assolutamente non male ma che non es para tanto... Strada facendo magari possiamo valutare meglio, insieme.
Il problema è che il cinema mainstream americano, a corto di idee, remakeggia ad oltranza, o si rifà spesso a modelli folofofico-stilistici più volte visti, o ricorre a piene mani alla letteratura, spesso con risultati di gran lunga inferiori ai romanzi (che sta bene, anzi occorre "tradire"), ovvero finisce per influenzare la parte più autoriale, o indipendende, della grande onda, e non viceversa come sarebbe invece auspicabile.



Ma se le motivazioni riguardano il cinema mainstream o il fatto del remake credo che si stia prendendo un grandissimo granchio interpretativo.
Al di là di ogni pregiudizio sul cinema americano, questo film deve essere inserito nella filmografia dei Coen come punto d'arrivo del loro cinema post moderno.
Non è un paese per vecchi chiude definitivamente ogni possibilità di esistenza di un cinema post moderno, ne decreta il funerale. E con questo trionfo della morte (del cinema) si stabilisce anche il declino definitivo e irreversibile dell'impero americano.
Il discorso inizato da Il Mucchio Selvaggio termina sulla inesorabilità del male e sul sunset boulevard delle vecchie generazioni.
Questo film ha il coraggio di sbatterci in faccia la totale imprevedibilità del Male e anche la sua casualità, ci costringe a mettere da parte sogni e illusioni e fare i conti con il signore nero che si gioca la nostra vita a testa o croce. Questo film ha la originalità di evitare qualsiasi soluzione morale (come la redenzione nelle Tre Sepolture) e ci lascia l'amarezza di vite vuote e senza senso




Non capisco molto questo discorso.
Cosa significa?
Vuole intendere che con questo film i Coen dimostrano l'impossibilità di raccontare una storia?
Vuole suggerire un discorso sulla impossibilità della visione e quindi della impossibilità di "produrre senso" con la mdp?
Vuole insinuare che la summa del cinema post moderno è la totale e pedissequa attuazione di una sceneggiatura "tout court"?
Perchè se è cosi questo discorso è molto più vicino alla negazione del concetto di Cinema espressa da Tristam.

La mia sensazione è che ci si lasci contaminare da etichette e definizioni accademiche e si perda di vista il senso stesso della messa in scena.

Avevo letto il libro tanto tempo fa e mi aveva regalato dei momenti intensi.
Rivedendo il film sono rimasto sorpreso dalla lucida e maniacale detrminazione dei fratelli Coen di parlare per sottrazione, assassinando la messa in scena e spiazzando continuamente lo spettatore.

Credo che questo film sia molto provocatorio soprattutto per quello che non mostra, non per quello che racconta.

La sensazione è che i due fratelli abbiano voluto completare il cerchio iniziato da Blood Simple girandone una copia in negativo.

Se vogliamo assimilare la figura di Bardem alla nera figura della morte, beh allora con questo film i Coen non hanno assassinato il Cinema, ma semplicemente il LORO Cinema

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Fakuser

Reg.: 04 Feb 2005
Messaggi: 2656
Da: Milano (MI)
Inviato: 18-03-2008 21:15  
quote:
In data 2008-03-18 21:04, TomThom scrive:
Sì, in effetti per definirti basterebbe un solo verso di Bersani: "Sei solo la copia di mille riassunti...non tuoi..."...
Studia, ragazzo, studia...


adoro quel pezzo, quindi non mi offendo.... ma per il resto sei fuori strada....
_________________
Silencio...

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TomThom

Reg.: 07 Giu 2007
Messaggi: 2099
Da: Mogliano Veneto (TV)
Inviato: 18-03-2008 21:16  
quote:
In data 2008-03-18 21:08, Skizotrois scrive:
...Rivedendo il film sono rimasto sorpreso dalla lucida e maniacale determinazione dei fratelli Coen di parlare per sottrazione...


Perfetto. Come ho accennato prima pure io...Cinema "al ribasso", al netto, per così dire. Ma pur sempre di cinema si tratta.
_________________

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 18-03-2008 21:17  
quote:
In data 2008-03-18 19:28, Tristam scrive:
Ma nessuno parla di morte del cinema.



Eccheccazzo, ci mancherebbe.., e a ben rileggerti, Tristo! Inutile dire che concordo con te, che hai sviscerato ciò di cui avevo rapidamente parlato. Non per ripetere concetti già espressi, ari-puntualizzo che la gamma espressiva di questo film, nel suo complesso (tolta forse la lunga sequenza notturna dell'inseguimento, che ricorda molto J. Boorman - questo film ricorda un po' troppo un sacco di cose) è basata soprattutto su elementi non dico non cinematografici, ma spuri e sovrabbondanti, dove il linguaggio plastico-immaginifico (da immagine), ovvero la grammatica e lo stile allo stato puro dell'arte filmica, soffrono di questa sorta di prepotenza, di dittatura del testo, e delle altre componenti accessorie (in quanto soverchianti) da te già ben evidenziate.

Per fare un esempio, nel film dei Coen assistiamo all'esatto contrario di cioò che avviene con Onora il padre e la madre di Lumet - capolavoro! - che è fare cinema per il cinema, con il cinema e non per/con lo "spettacolo".

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 18-03-2008 21:20  
Ma è il momento dei grandi ritorni, leggo ora anche Schizo! Devo ancora cenare.., torno presto, e bentornato!


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Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 19-03-2008 02:02  
faccio una piccola eccezione al mio ritiro dal forum per dire che a mio parere questo è un grande film. Non esattamente imprevedibile, ma macchina di cinema perfetta. Andiamo, è sufficiente vedere il modo indelebile in cui un personaggio come quello interpretato da Bardem si è stampato nel vostro inconscio. E' una prova matematica.
Ma poi è un film che è pura azione, movimento, geometria, scienza e arte della statica e della dinamica. La matrice letteraria di partenza viene copletamente trascesa dall'opera realizzata.
Oh, sgombriamo il campo da ogni equivoco, l'Oscar non ci ha preso nemmeno stavolta, e questo non è nemmeno lontanamente il miglior film della stagione, ma il fatto che un film come questo sia stato premiato, rappresenti l'industria cinematografica hollywoodiana oggi, un'industria che aveva sempre preferito rappresentarsi attraverso la propria facciata ottimistica e propositiva, la dice lunga su quanto sia cambiata la cultura di quel paese, divenuta stanca e decadente. Si potrebbe obiettare che il cinema oggi non è che una fetta quasi di elìte della cultura americana, non interpreta più gli umori della nazione, ma se si guarda alla tv, si trovano ormai anche lì in prevalenza prodotti problematici e pessimisti. In questo senso ritengo che questo sia un film ancora più importante del suo pur notevole valore intrinseco.
Questa sintomaticità del film, e il posto essenziale che va ad occupare in una intera cultura nazionale, è a mio parere esaltato dalla rinuncia alla maggior parte degli elementi più riconoscibili del proprio stile operata dai Coen.

Ancor più bello il burtoniano Sweeney Todd, che ho visto poco prima...

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 19-03-2008 10:27  
quote:
In data 2008-03-19 02:02, Valparaiso scrive:
è sufficiente vedere il modo indelebile in cui un personaggio come quello interpretato da Bardem si è stampato nel vostro inconscio. E' una prova matematica.


Si, hai ragione. Ma è una prova di come senza cinema si stampi nella mente un personaggio come quello di Bardem (poi a me non si è stampato un bel nulla). Come questo personaggio ce ne sono altri 100 tutti ugualmente stampabil da altrettante pellicole.
Tu parli di film. Io parlo di cinema.
Sono due cose diverse. Grazie al film esce un personaggio epico, struggente, intenso, archetipico. Grazie al cinema non esce nulla.

quote:
In data 2008-03-19 02:02, Valparaiso scrive:
Ma poi è un film che è pura azione,


ma per favore. Ma sai cos'è l'azione?
Guardati Cohen. Non i Coen.
_________________
"C'è una sola cosa che prendo sul serio qui, e cioè l'impegno che ho dato a xxxxxxxx e a cercare di farlo nel miglior modo possibile"

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Valparaiso

Reg.: 21 Lug 2007
Messaggi: 4447
Da: Napoli (es)
Inviato: 19-03-2008 10:40  
Ma azione significa tante cose, mica una sola...
E il personaggio di Bardem va ben oltre il classico personaggio figo che puoi trovare anche in un film di mezza tacca, non è che ricorra a smorfie o mezzi di questo tipo, ma proietta la sua ombra su tutta la pellicola, meglio ancora si fa rappresentazione tangibile di tutte le tensioni e di un senso indefinito di morte che percorre tutto l'universo del film. L'origine di tutto ciò sarà letteraria, ma i mezzi con cui si è reso ciò sono stati squisitamente cinematografici, con un lavoro essenzialmente spaziale e ritmico. E nonostante ciò il mondo rappresentato conserva un suo effetto di realtà e di ambiguità, non trasmette quel senso di fredda mecccanicità che danno spesso film di questo tipo, in cui letteralmente si "vede" la sceneggiatura. Certo tic tipici del cinema indipendente americano ci sono, per esempio il monologo del vecchio Lee Jones alla fine fa tanto cinema americano "artistico", ma nel complesso il film a mio parere è più che buono.

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 19-03-2008 10:45  
quote:
In data 2008-03-19 10:27, Tristam scrive:
quote:
In data 2008-03-19 02:02, Valparaiso scrive:
è sufficiente vedere il modo indelebile in cui un personaggio come quello interpretato da Bardem si è stampato nel vostro inconscio. E' una prova matematica.


Si, hai ragione. Ma è una prova di come senza cinema si stampi nella mente un personaggio come quello di Bardem (poi a me non si è stampato un bel nulla). Come questo personaggio ce ne sono altri 100 tutti ugualmente stampabil da altrettante pellicole.
Tu parli di film. Io parlo di cinema.
Sono due cose diverse. Grazie al film esce un personaggio epico, struggente, intenso, archetipico. Grazie al cinema non esce nulla.

quote:
In data 2008-03-19 02:02, Valparaiso scrive:
Ma poi è un film che è pura azione,


ma per favore. Ma sai cos'è l'azione?
Guardati Cohen. Non i Coen.




L'azione di Cohen è l'anti Cinema, secondo me. E non ha inventato nulla, ha solo frainteso qualcosa che fu tracciato prima da personaggi ben più qualificati di lui a fare Cinema.
_________________
E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti.

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 19-03-2008 11:37  
quote:
In data 2008-03-18 12:58, Tristam scrive:
Le motivazioni di Alzayd sono semplici: non si tratta di un film di cinema.
Bensì di un film fotografico, letterario, calligrafico, di attori, di interpretazioni, etc etc di tutto fuorchè di cinema.
Sotto questi aspetti il film è pressochè impeccabile. E facilmente travisabile visto che tutti ne parlano in termini cinematografici, senza nemmeno sapere che non c'è cinema.
L'unica cosa che si dimentica è che il film in quanto strumento del cinema dovrebbe significare (mettere in segni) "qualcosa" attraverso l'utilizzo della macchina da presa, del montaggio etc etc
La sceneggiatura è qualcosa che deve servire al film e quindi è un mestiere che aiuta il cinema ad essere quello che è. Non gli si può sostituire. Perché il cinema deve essere movimento e deve essere immagine che spiega, che significa, che produce senso. "Quindi tutto deve concorrere affinché la letterarietà sia resa cinematografabile: le grandi sceneggiature si realizzano rendendo invisibile il loro lavoro".
I Coen (o il Coen) questo qualcosa non lo sfiorano nemmeno e limitano l'utilizzo della macchina da presa per riprendere quello che c'è già (e tutto già nella sceneggiatura e solo lì) nella parte letteraria del film.
Si ferma tutto appena prima del cinema. Ovvero alla sceneggiatura. Oltre a questa c'è solo esecuzione di questa.
Quindi, semplicemente, questo non è un film di cinema.





Ma io non sono comunque d'accordo. I Coen avranno sì battuto strade già percorse, ma hanno rinnovato anche il linguaggio con uno stil particolare. Il loro film non è solo narrazione, ma anche voce narrativa, tecnica di esposizione, stile di messa in scena. Ad ogni parola, ad ogni verbo che descrive questo (irei pacifico) trionfo della morte (ma non del Cinema) corrisponde un campo lungo sul deserto, un primo piano su Bardem, una privazione azzardata, forse sofferta, di musicalità, di melodiosità e quindi i fluidità alla pellicola stessa. Come ho già scritto, un film senza musica è come una ita senza acqua. Eppure l'opera dei Coen sa come dissetarsi, fino alla fine.
_________________
E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 19-03-2008 12:43  
quote:
In data 2008-03-19 10:27, Tristam scrive:
Guardati Cohen.

baron?
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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Richmondo

Reg.: 04 Feb 2008
Messaggi: 2533
Da: Genova (GE)
Inviato: 19-03-2008 12:46  
Ahah.
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E' meglio essere belli che essere buoni. Ma è meglio essere buoni che essere brutti.

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