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Il mio disprezzo per i politici che invitano a non votare... |
Hamish
Reg.: 21 Mag 2004 Messaggi: 8354 Da: Marigliano (NA)
| Inviato: 09-06-2005 14:36 |
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quote: In data 2005-06-09 14:21, Ayrtonit scrive:
hamish sinceramente non conoscevo la tecnica del congelamento degli ovociti, cmq mi sono un pò informata: congelamento ovociti italia
ma ti dirò:
il problema di una alternativa all embrione sorge solo e a partire dal fatto che si ritenga l embrione vita.
voglio dire, sta cosa del congelamento degli ovociti va benissimo, se funziona o se funzionasse o se funzionerà.
ma in tal modo gli embrioni non vengono più congelati, e rimane vietata la ricerca sulle staminali embrionali.
che io ritengo cmq imprescindibile. come ho detto non vi sono certezze che le staminali embrionali cureranno malattie come cancro parkinson etc. ma se anche esiste una possibilità su 100 che la strada giusta sia quella, allora è anche giusto percorrerla.
la scienza cmq procede a tastoni, prendendo dei rischi, vagliando tutte le possibilità.
quindi vedi il punto non è, o non è solo il congelamento degli ovociti.
il punto è:
- io non considero l embrione vita
ERGO
-Non vedo perchè negare la possibilità di far ricerca sulle staminali embrionali , che potrebbero curare malattie che uccidono milioni di persone. persone, non embrioni!
| Ma io rispetto la tua posizione,non la condivido ma la rispetto.Quello che non mi va giù è far passare per vere delle cose che non lo sono e omettere cose importanti che però sono controproducenti rispetto ai propri fini infondendo nella gente timori ingiustificati.Non mi riferisco a te sia chiaro,ma ai promotori del referendum.
_________________ IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE. |
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ipergiorg
Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 10-06-2005 15:24 |
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Nel giugno del 2003, i Ds, il partito di Fassino, D’Alema, della Melandri e di Turci, emanò questa decisa direttiva in vista del referendum sull’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori: “Noi diamo una indicazione di astensione attiva, consapevole, forte. Non è un modo ipocrita di nascondere differenze di posizione interne, non è alchimia politica di bassa lega, non è un modo per non scegliere, per neutralità o equidistanza, o per confondere le idee. E’ un preciso modo di scegliere e di indicare una posizione.
E’ proprio per questo che nei referendum abrogativi di leggi vigenti è richiesto il superamento del quorum. Per evitare che si decida sulla base della prevalenza di indicazioni di voto di una minoranza della popolazione. Per consentire di esprimere una precisa scelta, una volta non condiviso il referendum….L’astensione attiva è una espressione di voto, che evita il pronunciamento qualora si consideri inadeguato o sbagliato sia il voto positivo che quello negativo”.
Lo stesso segretario Fassino andava ripetendo: “se un referendum è sbagliato non possiamo che augurarci il suo insuccesso e far mancare il quorum”. Dunque mi chiedo: perché oggi la stessa identica indicazione data dai movimenti cattolici e da vari laici, con l’approvazione dei vescovi, riguardo ai referendum sulla legge 40, è stata attaccata dai Ds, il 25 febbraio scorso, come “equivoca”. Perché è stata fulminata come cinica, perché tutto il vasto schieramento di giornali e potentati (che non ebbero nulla da ridire su quella scelta dei Ds) oggi tuonano che è immorale che quanti sono per la vita scelgano l’astensione attiva? Perché il costituzionalista diessino Augusto Barbera continua a ripetere che “non è lecito”, quando era lecito ai Ds ?
La risposta è semplice: in questa Repubblica tutti i cittadini sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri. Ciò che è consentito al Partito Unico del “politically correct”, che ha il monopolio quasi totale della stampa, è proibito agli altri (specialmente se cattolici).
Anche Pannella – come ha ricordato ieri Il Giornale – nel 1985 invitò a “disertare le urne” contro “un referendum ricattatorio, donrodrighesco e sfascista”. Ma se oggi sono i cattolici a disertare le urne egli tuona: “scelta miseranda, vilmente simoniaca”. Renato Farina ha ricordato anche l’ “andate al mare” di Craxi per il referendum di Segni, segnalando che oggi Giuliano Amato, che fu il braccio destro di Bettino, parla di astensionismo come “delitto” contro la democrazia. Come se nella Costituzione fosse scritto che l’astensione è lecita solo quando è proposta dai Ds e dai radicali, ma è proibita a chi difende la vita. Così non siamo più patria del diritto, ma del rovescio.
Non entro nel merito dei prossimi referendum (che secondo me sono spaventosi), ma della democrazia, del pluralismo dell’informazione, della libertà di parola e di opinione. Perché oltre alla criminalizzazione dell’astensionismo (altrui), oltre alla plumbea uniformità della stampa, che va dal Sole 24 ore al Manifesto fino alla tv, c’è pure l’idea che “gli altri”, cioè quelli che difendono la legge 40, non abbiano diritto di parlare. Dacia Maraini sul Corriere della sera è arrivata a scrivere: “opporsi a che questa legge sia modificata credo sia il massimo della prepotenza”.
Di conseguenza si pretende di imbavagliare, con diversi pretesti, chi si oppone. Parla il cardinale Ruini e subito viene sepolto sotto una caterva di proteste. Eugenio Scalfari non si limita a denunciare il suo intervento come una “palese e macrospicopia invasione di campo” (chissà perché Scalfari può dire la sua e Camillo Ruini no). Il fondatore di Repubblica va oltre: “se questa interferenza fosse sollevata dinanzi e un giudice e da questi rimessa al giudizio della Corte Costituzionale, penso che si farebbe cosa buona e giusta”.
Scalfari arriva perfino a confessare la sua nostalgia per il Concordato del 1929, laddove Mussolini aveva “formulato il divieto a ogni sacerdote e organizzazione religiosa di occuparsi di politica”. A Scalfari non viene il dubbio che impedire ai cittadini di occuparsi di politica sia appunto il connotato delle dittature. Oltretutto “Repubblica” ha sempre puntato il dito sulla Chiesa e sui papi perché, a suo dire, non protestarono abbastanza contro il fascismo e il nazismo: dunque da un lato si applaude il fascismo che mise il bavaglio alla Chiesa, dall’altro si rimprovera alla Chiesa di non aver protestato abbastanza – per esempio – per le leggi razziali del 1938. Non è surreale?
Del resto a costoro la Chiesa va benissimo quando – poniamo – protesta contro la guerra. In quel caso sì, può dire la sua su cose politiche, anzi dover farlo. Se invece difende la vita umana applaudendo la legge 40, allora no. Va imbavagliata. Ma non solo la Chiesa. Pure Marcello Pera e Pierferdinando Casini. I fulmini del Partito Unico sono piovuti anche su di loro: non possono parlare, si è detto, perché presiedono le Camere. E che c’entra? Oscar Luigi Scalfaro, dal Quirinale, pontificava su tutto con gli applausi della Sinistra. Carlo Azeglio Ciampi è intervenuto, nei giorni scorsi, addirittura sul referendum francese, per invitare gli elettori d’oltralpe a votare “sì” e nessuno ha avuto da ridire, nessuno ha gridato all’interferenza.
Ma Pera e Casini, no. Debbono tacere. Risulta che entrambi – come pure Camillo Ruini – siano cittadini italiani, risulta perfino che godano dei diritti politici e che ricevano a casa i certificati elettorali: ma su un tema di questo genere – su cui si esprimono legioni di comici e ballerine – loro non avrebbero diritto di parola perché stanno con Ruini. E non basta. L’ultima trovata dei referendari è quella di Marco Cappato contro i preti delle parrocchie italiane: “Cercasi cattolici laici per passare alle denunce”. In sostanza si fa fantasiosamente appello a una legge che prevederebbe fino a tre anni di carcere per imbavagliare i sacerdoti cattolici che parlano del referendum (o intimidirli pesantemente).
L’idea – che documenta benissimo lo squisito liberalismo e la tolleranza dei radicali – è stata considerata dai giuristi assurda. O – come ha detto il ministro Giovanardi – “una boiata pazzesca”.
Ma è stata rilanciata entusiasticamente dal quotidiano della Fiat, oggi accanitamente anticattolico come Bertinotti. La Stampa, invece di interrogarsi sul fallimento dell’industria dell’auto, da due giorni amplifica la campagna di Cappato che prospetta la galera per i preti e per chi può rientrare nella generica categoria di “pubblico ufficiale”. Ieri il quotidiano torinese ha intervistato il ministro Giovanardi ponendogli questa domanda: “lo sa che a forza di andare in televisione a far propaganda per l’astensione al referendum rischia fino a tre anni di galera?”. Poi l’intervistatore ha ribadito che per “la legge”, a suo dire, “i politici che incoraggiano gli elettori all’astensione sono punibili con la reclusione fino a tre anni” (e naturalmente nessuno sollevò il problema per gli astensionisti degli altri referendum).
Ovviamente questa storia è del tutto infondata, ma rivela l’istinto profondo dei referendari che hanno dalla loro la quasi totalità della stampa: imbavagliare chi ha un pensiero difforme e prospettare addirittura la galera per intimidire chi invita liberamente all’astensione. E’ una trovata molto sbrigativa, ma anche coerente con il contenuto dei referendum: perché mai devono riconoscere i diritti degli altri, quando possono spazzarli via imponendo le loro pretese?
Fonte: © il Giornale - 3 giugno 2005
_________________ Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis. |
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Petrus
Reg.: 17 Nov 2003 Messaggi: 11216 Da: roma (RM)
| Inviato: 10-06-2005 15:47 |
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“La Costituzione per questo tipo di consultazione ha esplicitamente previsto l’eventualità di un rifiuto della maggioranza dei cittadini, stabilendo che
se non si raggiunge il 50 per cento dei suffragi validi degli aventi diritto, il voto è nullo…
Perché non vincano i sì bisogna che tutti coloro e non solo una parte che sono ostili a una richiesta referendaria, o la considerano non meritevole nemmeno del proprio interesse, siano computabili.
Cioè, facciano numero insieme”.
Marco Pannella, 12 aprile
1985, referendum sulla scala
mobile
_________________ "Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate" |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 10-06-2005 15:59 |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 13-06-2005 01:33 |
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Petrus
Reg.: 17 Nov 2003 Messaggi: 11216 Da: roma (RM)
| Inviato: 13-06-2005 08:56 |
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ipergiorg
Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 13-06-2005 09:04 |
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Infatti Petrus: ormai questi vanno a ruota libera citando leggi e vangelo a casaccio. Abbiano un po' di pudore.
[ Questo messaggio è stato modificato da: ipergiorg il 13-06-2005 alle 09:16 ] |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 13-06-2005 09:07 |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 13-06-2005 09:09 |
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ipergiorg
Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 13-06-2005 09:58 |
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quote: In data 2005-06-13 09:09, gatsby scrive:
quote: In data 2005-06-13 09:04, ipergiorg scrive:
Infatti Petrus: molti fanno finta di non vedere il termine "abusando" o interpretano la frase: se inviti a non votare automaticamente Abusi del tuo potere.
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e allora quando è che abusi del tuo postere?
Chi ricopre cariche istituzionale ha una cassa di risonanaza maggiore, RAPPRESENTA le istituzioni. Come può quindi dire di boicattarle senza pensare che la sua voce non influisce più di quella di un comune cittadino?
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le leggi non contengono giudizi morali come vorresti tu Gatsby. Le parole non sono messe lì per fare da riempitivo, ma per caratterizzare meglio la fattispecie di reato punibile. Interpretate come piacciono a te quelle parole risultano perfettamente inutili all'applicazione della legge e quindi andavano omesse onde non generare confusione
Ti faccio un esempio di abuso di potere: Se io Ufficiale dell'esercito dico ai miei inferiori di grado "Se andate a votare vi punsco" sto abusando.
_________________ Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis. |
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Hamish
Reg.: 21 Mag 2004 Messaggi: 8354 Da: Marigliano (NA)
| Inviato: 13-06-2005 11:25 |
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royearle ex "meskal"
Reg.: 06 Mag 2005 Messaggi: 6294 Da: napoli (NA)
| Inviato: 13-06-2005 11:42 |
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quote: In data 2005-06-13 09:58, ipergiorg scrive:
quote: In data 2005-06-13 09:09, gatsby scrive:
quote: In data 2005-06-13 09:04, ipergiorg scrive:
Infatti Petrus: molti fanno finta di non vedere il termine "abusando" o interpretano la frase: se inviti a non votare automaticamente Abusi del tuo potere.
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e allora quando è che abusi del tuo postere?
Chi ricopre cariche istituzionale ha una cassa di risonanaza maggiore, RAPPRESENTA le istituzioni. Come può quindi dire di boicattarle senza pensare che la sua voce non influisce più di quella di un comune cittadino?
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le leggi non contengono giudizi morali come vorresti tu Gatsby. Le parole non sono messe lì per fare da riempitivo, ma per caratterizzare meglio la fattispecie di reato punibile. Interpretate come piacciono a te quelle parole risultano perfettamente inutili all'applicazione della legge e quindi andavano omesse onde non generare confusione
Ti faccio un esempio di abuso di potere: Se io Ufficiale dell'esercito dico ai miei inferiori di grado "Se andate a votare vi punsco" sto abusando.
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Credo che tu abbia centrato un punto importante. L'astensione è perfettamente legittima, ma quando ministri di culto e autorità varie si prodigano per non far votare la gente si configura una lesione della libertà degli elettori. metti di essere in un piccolo paese dove il parroco o i notabili locali abbiano invitato a non votare, il semplice fatto di andare al seggio rende nota la tua "disobbedienza", e di fatto la segretezza del tuo voto, diritto costituzionale, va a puttane. Per inciso, io ho provato questa sensazione pur vivendo in una grande città, essendo uno dei pochi ad aver votato. Il fatto poi che l'invito a boicottare le urne sia venuto dai presidenti di camera e senato è davvero inqualificabile, e la dice lunga sul rispetto delle istituzioni da parte della nostra classe dirigente.
[ Questo messaggio è stato modificato da: meskal il 13-06-2005 alle 11:50 ] |
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gatsby
Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 13-06-2005 11:53 |
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Hamish
Reg.: 21 Mag 2004 Messaggi: 8354 Da: Marigliano (NA)
| Inviato: 13-06-2005 12:36 |
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Gatsby ho letto i tuoi post,il punto è che si cerca (non parlo di te,ma in generale) di demonizzare e delegittimare chi ha scelto di non votare.Con riguardo all'articolo di legge da te citato credo proprio che l'interpretazione corretta sia quella di ipergiorg.Anzi ti dirò di più.A mio avviso sarebbe punibile di più quella famosa imprenditrice che ha promesso un'ora in più di stipendio ai suoi dipendenti che dimostrano di aver votato al referendum,anzicchè chi ha fatto campagna astensionistica senza promettere nè minacciare niente.
_________________ IO DIFENDO LA COSTITUZIONE. FIRMATE. |
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paolo14
Reg.: 16 Giu 2004 Messaggi: 778 Da: Ferrara (FE)
| Inviato: 13-06-2005 13:57 |
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Mah, votare è un diritto/dovere costituzionale, e come tale va rispettato: anni per godere del voto e del suffragio universale, secoli per la reppoublica e poi, oggi, politici che esercitano la loro propaganda per l'astensione e militanti che ribattono incoerenze rispetto alla loro attività-carrierà ormai più che ventennale.
Ma tanto penso sia inutile blaterare e crogiolarsi in questi dibattiti d'opinione, perchè, come molti volevano, il quorum non è stato raggiunto...
_________________
L'ozio è il padre delle virtù.
Tinto Brass
http://arteonline.blog.excite.it/
[ Questo messaggio è stato modificato da: paolo14 il 13-06-2005 alle 13:59 ] |
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