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Il mio grosso grasso amico Albert
Nei primi anni '70 uscì negli Stati Uniti una serie animata creata da Bill Cosby, "Fat Albert and the Cosby kids". Ambientato in un quartiere popolare di Filadelfia, questo cartone animato mostrava la vita e le piccole disavventure di un gruppo di amici, tra i quali spiccava Fat Albert, un omone con un cuore più grande delle sue dimensioni peraltro ragguardevoli. Ogni episodio della serie presentava situazioni differenti, dai problemi familiari ai problemi con la droga, passando per la difesa dei più deboli e l'accettazione di chi è in apparenza diverso, ed ogni problema veniva risolto in modo positivo ed edificante. La serie aveva dunque finalità educative spiccate, anche perché gli sceneggiatori si avvalevano della collaborazione di psicologi, linguisti ed insegnanti. Si può dire che un'intera generazione sia cresciuta con Fat Albert (qui tradotto con "Albertone").
Il film, scritto dallo stesso Cosby e diretto da Joel Zwick (il mio grosso grasso matrimonio greco, da cui forse il gioco di parole del titolo italiano), cerca di immaginare cosa accadrebbe se i personaggi dello show televisivo diventassero di carne ed ossa e potessero entrare nel nostro mondo. Attirato dalle lacrime di Doris, Albert lascia lo schermo per aiutare la ragazza a risolvere i suoi problemi. I guai di Doris sono in realtà gli stessi dilemmi che tormentano gli adolescenti di qualunque commedia statunitense ambientata in un liceo: Doris non è popolare, non ha amici e allo stesso tempo ha velleità sportive. Albert ed i suoi amici scanzonati cercheranno di risolvere in maniera più o meno sconclusionata i problemi della ragazza, ma l'attenzione di Cosby sembra più incentrata sul rapporto tra le sue creazioni ed il mondo odierno, con situazioni di norma piuttosto convenzionali, più raramente dotate di una certa inventiva.
Il vero problema della distribuzione di questo film in Italia consiste nel fatto che la serie da cui è tratto non solo non ha avuto la stessa valenza cultrale nel nostro paese, ma non è neanche nota. E questo diminuisce di molto l'interesse ed il valore di un film che senza il legame con lo show originale non è che una commedia da teen-ager come tante altre.
La frase: Io non ho problemi, io risolvo i problemi!
Mauro Corso
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