Il tulipano d'oro
Siamo alla terza versione, dopo quelle del 1907 (Alice Guy) e del 1952 (Christian Jaque), del racconto "Fanfan la Tulipe". Fanfan (Vincent Perez / La regina dei dannati) è un libertino che ama saltare da un letto all'altro finché non si trova con le spalle al muro, costretto a sposare la sua ultima conquista. Per fuggire a questo triste destino l'unica via sembra essere l'arruolamento con le forze di Lugi XV, tanto più che la zingara Adeline (Penelope Cruz / Vacilla Sky) gli ha predetto grande fortuna e fama sotto le armi.
Fanfan si arruola, sfuggendo così al matrimonio coatto, e si troverà a salvare la vita niente meno che a Madame de Pompadour (Melene de Fougerolles / The beach) ed alla figlia del re. Come ricompensa per il suo gesto Fanfan, orfano di padre e madre ignoti, guadagna il cognome di la Tulipe e la gratitudine dei reali.
Da questo momento in poi sarà tutta una sarabanda di avventure tra intrighi, amori, frizzi e lazzi fino al coronamento del sogno finale... o no.

Il personaggio di Fanfan nasce nel 18º secolo, probabilmente ispirato dal sergente la Tulipe che combatte contro gli inglesi nella battaglia di Fontenoy del 1745. Il personaggio viene rivestito da un'aura leggendaria e diventa protagonista di racconti tra le truppe fino ad approdare alle scene teatrali all'inizio del milleottocento. Nel 1925 viene pubblicato un romanzo "Le granadier Fanfan la Tulipe" di Simon Bridier.
Indubbiamente si tratta di un prodotto piuttosto "lieve" adatto più alle famiglie che altro, anche se va detto che le coreografie di combattimento, nella loro assurda comicità, farebbero invidia a Matrix in quanto a complessità. Anche costumi e battaglia campale sono molto curati ed ogni volta, sin da Barry Lindon mi chiedo come potevano gli eserciti di una volta affrontarsi in un modo così assurdo. Alla fine l'unica certezza che ho maturato è di tutt'altro stampo: Gerard Krawczyk (Taxxi), delfino di Besson, ama visceralmente il grande Kubrick.

Curiosità: nella precedente versione degli anni cinquanta, Gina Lollobrigida vestiva i panni della zingara Adeline.

La chicca: il generalissimo austriaco ha un tic alla mano identico a quello del Dr. Stranamore del capolavoro di Kubrick.

La frase: "Vincendo senza pericolo, si trionfa senza gloria."

Indicazioni:
Un pò di cappa e spada in totale goliardia.

Valerio Salvi

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