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Il crimine del Padre Amaro
Tratto dall'omonimo romanzo dello scrittore Josè Maria Eca de Queiroz, scritto nel 1875 in Portogallo, "Il crimine di Padre Amaro", lo diciamo subito, è un film deludente, soprattutto alla luce della nomination agli Oscar quale miglior film straniero. Il giovane regista messicano Carlos Carrera, con alle spalle diversi riconoscimenti internazionale per le sue opere precedenti, nel raccontarci questa storia di irrefrenabile passione tra un giovane prete (Padre Amaro, interpretato da Gael Garcia Bernal) e una giovane catechista della sua parrocchia (Amelia, interpretata dalla bella Ana Claudia Talancon) stenta nell'individuare il giusto registro del film, finendo per mettere in essere un prodotto incoerente e poco equilibrato. Sarà per la tendenza a girare il film come fosse una telenovela (lunghe sequenze di fatti francamente poco significativi), sarà per l'inclinazione a semplificare i nessi narrativi e le connessioni fra gli eventi, sta di fatto che l'opera non convince. Eppure la storia narrata avrebbe avuto tutte le caratteristiche per uno di quei drammoni di lingua ispanica che, pur con tutti i loro limiti, costituiscono tutto sommato esempi di buon cinema. Abbiamo un prete giovane e bello che arriva in uno sperduto paesino messicano per acquisire, sotto la supervisione di Padre Benito (l'attore spagnolo Sancho Gracia, recentemente visto ne "La comunidad- Intrigo all'ultimo piano"), la preparazione necessaria ad affrontare i futuri studi a Roma; la giovane e conturbante Amelia che non appena scorge con la coda dell'occhio Padre Amaro inizia a stargli appresso senza dargli più tregua; un vescovo corrotto, un prete incorruttibile, una banda di narcotrafficanti e alle spalle di tutti questi personaggi la multicolore e pittoresca popolazione del paesino con le sue superstizioni e le sue intemperanze. Eppure il film stenta a decollare a causa dell'incapacità della regia di dare un impulso originale e deciso alla storia. Le due storie che si raccontano, da una parte la storia d'amore e dall'altra la denuncia della connivenza di clero e politica con la malavita, cozzano tra di loro rendendo tutta l'opera poco credibile. A questa deficienza di impostazione si aggiunge anche un'esasperante lentezza che di certo non facilità la visione. Anche il cast si adegua a questa mancanza di decisione di intenti fornendo una prova a tratti incerta e poco incisiva, soprattutto nelle scene finali dove l'improvvisa svolta drammatica della storia avrebbe necessitato di una maggiore intensità interpretativa.
In conclusione, tra putti alati e statue di Madonne, tra vecchie megere e statuarie guardie del corpo, in "Il crimine di Padre Amaro" c'è poco da salvare, oltre alle anime dei personaggi, naturalmente.
Das
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