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L'Acchiappasogni
Dopo una pausa di tre anni Lawrence Kasdan torna dietro la macchina da presa e, ispirato da uno dei romanzi del prolifico Stephen King, realizza un pot-pourri dei più diversi generi cinematografici: dark comedy, dramma, horror, thriller, fantascienza e chi più ne ha più ne metta.
In un questo ideale ritorno alle origini - debuttò nel mondo del cinema collaborando alle sceneggiature di film cult come "I predatori dell'arca perduta", "Il ritorno dello jedi" o "L'impero colpisce ancora" -, Kasdan riesce a conservare gran parte delle bizzarrie del libro mantenendosi in costante equilibrio tra ironia e paura.
La storia coinvolge ovviamente quattro ragazzini che nella loro piccola città del Maine affrontano coraggiosamente la crudeltà dell'infanzia, salvando un loro coetaneo dalle grinfie di tre ragazzi più grandi. Un atto eroico che trasmetterà ai quattro protagonisti dei poteri soprannaturali. Poteri che in età adulta risultano invece essere difficili da gestire perché li costringono a convivere con una pesante solitudine. Durante l'incontro annuale per la consueta battuta di caccia, i quattro ultra-trentenni si trovano davanti ad una inaspettata e tremenda sorpresa. Il cacciatore sconosciuto smarritosi nella foresta e soccorso da due componenti del gruppetto d'amici porta con sé un terribile contagio, mentre i soldati che isolano la zona dal resto del paese si apprestano in realtà ad affrontare un nemico infido e terribile.
Difficile non nascondere la propria sorpresa davanti ad una tale concentrazione di riferimenti. Si passa da "Stand by Me" a "Signs", fino ad "Indipendence Day" con qualche passaggio in "Aliens", apertamente citato dal colonnello Abraham Kurtz, interpretato da Morgan Freeman, che giustifica il nome 'Ripley' assegnato alla strana malattia che macchia di rosso il corpo e il viso degli abitanti della piccola cittadina.
Il passaggio dalla suspence dell'inizio, in cui i protagonisti mostrano i propri poteri e le difficoltà a far accettare agli altri le loro 'peculiarità', alle scene decisamente horror che si svolgono nel capanno, sottolineano con maggiore enfasi l'humor nero della seconda parte del film, in cui si esplica lo scontro su più fronti tra l'unità militare speciale e il nemico 'alieno' che tenta ancora una volta di impossessarsi della Terra. La sceneggiatura gioca anche ad imitare le situation-comedy televisive, adoperando la stessa comicità burlesca dei dialoghi.
Il risultato finale è una divertente parodia, che a tratti e in maniera inaspettata, caracolla nell'attualità di questi nostri giorni di guerra, riproponendo gli stessi leader che assicurano guerre-lampo per salvare la Terra dal più terrificante dei nemici, sacrificando pochi innocenti in nome della libertà di molti.
Il film è accompagnato da uno dei nove cortometraggi della serie "Animatrix" ideata e prodotta dai fratelli Wachowski. Fantastica introduzione ai sequel previsti in sala per maggio e novembre, realizzato interamente in computer grafica, che assottiglia ancor più la linea di separazione tra la realtà e il virtuale.
Valeria Chiari
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