Come tu mi vuoi
“Come tu mi vuoi”, scritto e diretto da Volfango De Blasi, è una divertente e romantica commedia che si inserisce all’interno del filone giovanilistico di “Notte prima degli esami”, ma lo fa con uno sguardo diverso, più maturo e con un maggiore impegno sociale. I personaggi sono cresciuti e ora sono all’Università, alle prese con quel mondo che presto li metterà alla prova per vedere se sono adulti e pronti a “volare”. Lei è Giada, interpretata da una bravissima Cristiana Capotondi, studentessa modello iscritta alla facoltà di Scienze delle Comunicazioni, è una ragazza bruttina dal look decisamente fuori moda, che cerca di farsi notare dal professore per tentare di diventare assistente. La sua vita è noiosa e grigia, il classico topo di biblioteca, alle prese con l’eterno dilemma moderno: essere o apparire? E’ una scelta di vita che la porta a “squalificarsi da sola”, come le suggerisce più volte la sua amica d’infanzia Sara, interpretata da Elisa Di Eusanio. I casi della vita portano la protagonista ad incontrare ad un esame il “bello e impossibile” Riccardo (Nicola Vaporidis), un ricco snob, un vero e proprio vitellone, che è oltretutto il “capobranco” di un gruppo di persone che hanno come scopo nella vita la bellezza e il divertimento. Come in ogni favola che si rispetti i due s’innamorano, ma il modo di apparire di Giada induce Riccardo ad allontanarsi da lei, sentendosi a disagio di fronte agli amici, arrivando perfino a detestarla per il suo modo di porsi. Fin qui tutto da copione, però lei è una ragazza intelligente e capisce che lo sta perdendo, come fare per riconquistarlo? Il filo rosso che li unisce è l’affascinante e misteriosa Fiamma (Giulia Steigerwalt), amica di Riccardo, che all’insaputa di tutti favorirà il cambiamento totale del look di Giada, trasformandola dalla testa ai piedi. Il brutto anatroccolo diventa così cigno e tutto è perfetto, però la perfezione ha un prezzo e se l’amore comincia a palpitare di nuovo, la gelosia e l’invidia sono in agguato. “Come tu mi vuoi” ha la struttura delle commedie teatrali in tre atti, vicina però ai “college movie” americani, in cui la protagonista ha un cambiamento profondo e radicale. Il ritmo della pellicola è altalenante, forse a sottolineare gli stati d’animo dei personaggi, i sentimenti e le emozioni sono accentuati anche dallo studio e dall’uso dei colori e delle luci per gli ambienti e per i vestiti. Nonostante queste “oscillazioni” nel ritmo, la pellicola non perde mai la sua forza e, sebbene gli elementi che la compongono e la storia in se stessa facciano ormai parte del repertorio tradizionale del cinema, l’angolazione da cui sono presentati è del tutto diversa.
Ritorna di nuovo la favola d’amore, in cui lui è il ricco e lei la povera ragazza, c’è il solito conflitto e l’incomunicabilità fra le persone, ma tutto è ben orchestrato e organizzato in modo da permettere a Volfango De Blasi di esprimere un suo punto di vista personale. La società moderna si basa sull’apparenza, è l’apparire la cosa più importante e si trascura ciò che si ha dentro, non si dà più importanza alla purezza interiore, all’ingenuità e alla semplicità dell’animo. Si è ormai pronti a tutto pur di farsi vedere e piacere, addirittura a rubare, diventa come una sorta di “droga” e, citando il film, è come “una giostra dove tutti desiderano salire” fino a snaturare se stessi. E’ da sottolineare la capacità della Capotondi di tenere la scena e rappresentare due persone diverse, ma a supportarla in questo ruolo così complicato c’è un’attrice di teatro come Elisa Di Eusanio, che con la mimica facciale e i toni di voce regala momenti intensi. I personaggi sono tutti ben costruiti, sebbene assumano a volte toni alquanto caricaturali per far risaltare il cambiamento interiore dei due protagonisti nel momento in cui si distaccano dal mondo in cui erano finora appartenuti. E’ una commedia graziosa, senza volgarità, che riprende la concezione tipica del teatro, in cui lo spettacolo attraverso la risata deve educare e spingere a pensare e a riflettere. Un concetto trasferito con maestria e garbo nella nuova arte, quella cinematografica, dando però sempre risalto alla storia che è una bellissima e romantica favola d’amore.

La frase: "Quando spegni la Tv la realtà è anche peggio. Sono più brutti, ma vogliono esattamente le stesse cose".

Federica Di Bartolo

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