Come inguaiammo il cinema italiano - La vera storia di Franco e Ciccio
Con la rivalutazione di quello che fino a qualche anno fa veniva considerato il cinema trash, inevitabilmente arriva la rivalutazione, e quindi anche l'omaggio, a due grandi protagonisti della nostra comicità, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Significativo è il fatto che questo atto di riverenza arrivi da due autori da sempre contro corrente come Ciprì e Maresco, i quali però fin da subito dichiarano che il loro, più che un regalo ai due comici vuole essere soprattutto un omaggio alla sicilianità e a due loro conterranei. Avvalendosi di filmati d'epoca, pezzi di film, scatch televisivi, i due registi raccontano la storia di Ciccio e Franco a partire dalla nascita fino alla loro morte. Si parla del loro incontro, dei primi passi in teatro, dell'esordio cinematografico grazie alla partecipazione al film "Appuntamento a Ischia" al fianco di Modugno, dell'incontro con Monicelli (che li avrebbe voluti ne "L'armata Brancaleone"), dell'importanza che ebbe l'incontro con Fulci, della loro rapida ascesa, che li porta a girare in un solo anno addirittura 15 film e della loro separazione artistica. Non manca la rievocazione di momenti tristi come i primi anni di carriera all'insegna della fame (Ciccio si guadagnava da vivere lavorando anche come calzolaio mentre Franco "posteggiava" ossia recitava per strada), o le vicende giudiziarie che coinvolsero alla fine degli anni '80 Franco, il quale venne indagato per concussione mafiosa in seguito al film "Crema, cioccolata e...paprika" regalo del boss Michele Greco al figlio Giuseppe, in questo caso attore e sceneggiatore (la vicenda si risolse con l'assoluzione del comico, il quale però non si riprenderà più dall'umiliazione subita). Vediamo scorrere sullo schermo scene di "I due evasi di Sing sing", "Sedotti e bidonati", "002 operazione luna", oltre che dei mitici "Ultimo tango a Zagarolo" (con annessa intervista a Bertolucci) e "Amarcord" (eccellente prova di Ciccio diretto da Fellini). Le interviste ai due comici si affiancano a quelle rilasciate dai figli, dalle sorelle, dalle mogli. Si chiede il parere dei palermitani, della gente comune, ma anche e soprattutto quello di chi ha lavorato con loro, o ha avuto anche solo brevemente l'occasione di conoscerli. Fra un reperto e un altro parlano critici di ieri e di oggi: Gregorio Napoli e Tatti Sanguinetti (già apparsi in Il ritorno di Cagliostro, presentato lo scorso anno a Venezia dagli stessi registi) e il giovane Francesco Puma (costantemente sbeffeggiato). Il montaggio richiama quello dei documentari dell'Istituto luce (co-produttore), ma è molto più rapido e meno impegnativo, commentato da una voce fuori campo (quella di Maresco) capace di battute degne dei due comici che si è deciso di elogiare.
Teresa Lavanga
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