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Certi bambini
Tratto dall'omonimo romanzo di Diego De Silva, "Certi bambini" è la storia di un undicenne, Rosario (Gianluca Di Gennaro), dato troppo precocemente in pasto alla strada e alle sue leggi. Ambientato in una Napoli - in verità, mai nominata - pericolosa, sporca e alla deriva, il film racconta la vita di un gruppo di bambini che, ignorando completamente la differenza tra il Bene e il Male, passano indistintamente da una generosità insospettata all'illegalità e alla violenza più estreme. I possibili 'destini' di questi giovanissimi a rischio sono, in qualche modo, incarnati da due personaggi presenti in egual misura nella vita di Rosario: da un lato c'è Santino (Arturo Paglia), volontario di un centro di riabilitazione per ragazze madri, dall'altro Damiano (Carmine Recano), delinquente incallito che insegna 'il mestiere' al piccolo Rosario. L'undicenne, spinto ora da una parte - in combriccola con gli altri 'angeli caduti' - ora dall'altra - grazie anche al fascino esercitato su di lui da Caterina (Miriam Candurro), ospite di Casa Letizia - si trova un bel giorno a ripercorrere, durante un viaggio in metropolitana, tutti i momenti più salienti del suo recente passato, riportando alla mente persone, luoghi, emozioni e paure. Il film, dunque, si dipana così, giustapponendo flash-back di situazioni, ora piacevoli ora brutali, inframmezzati da scene di Rosario in metro.
Secondo le parole dei suoi registi, Andrea e Antonio Frazzi, esso "non vuole essere un'indagine antropologica di un fenomeno sociale, bensì un'interpretazione degli eventi filtrati dalla memoria di Rosario", ma francamente non è esattamente questo ciò che si percepisce durante la visione della pellicola: tra scippi, botte, fumo, armi e brutte storie di sfruttamento sessuale all'ordine del giorno, solo ogni tanto fa capolino la personalità del protagonista, con le sue crisi esistenziali, la sua folgorante infatuazione (a dire il vero poco credibile, data l'età) per Caterina, la sua incredibile freddezza di fronte ad una realtà difficile e agghiacciante, il suo velato smarrimento e la sua totale rassegnazione.
"Certi bambini" non vuole, dunque, porsi come film di denuncia sociale, ma in effetti è proprio questo ciò che sembra rappresentare: la messa in scena di una società assolutamente priva di sensibilità, senso morale e speranza in un futuro migliore; la messa in scena di una società mostruosa che cresce i suoi bambini solo ed esclusivamente a suon di minacce e di sparatorie. E per quanto, purtroppo, tutto ciò sia (in parte) riscontrabile in alcune realtà del Sud Italia, i toni della narrazione appaiono eccessivamente esasperati; e se a tratti la pellicola ricorda molto da vicino i film dossier di qualche tempo fa, ci sono dei momenti in cui essa risulta essere così colma di stereotipi da trasformare i personaggi in caricature di se stessi, senza ottenere il giusto equilibrio tra realisticità della storia e libera rappresentazione cinematografica.
Immancabile, ovviamente, è infine la colonna sonora firmata Almamegretta.
Laura Spina
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