Caos calmo
Antonello Grimaldi firma la buona trasposizione cinematografica di “Caos calmo” scritto da Sandro Veronesi, successo letterario degli ultimi anni che unisce il tema del lutto a misticismo metropolitano.

Pietro Paladini è un uomo di successo a cui accade qualcosa di totalmente imprevisto: la morte della moglie. Contrariamente però a quanto ci si potrebbe aspettare, la sua reazione non è di rabbia o di dolore ostentato. In lui nasce un “caos calmo”, una sorta di nuova coscienza dell’esistere. Assecondando questa nuova e sconosciuta sensazione, Pietro decide di passare le giornate successive al funerale davanti la scuola di sua figlia Claudia. Diventerà un punto di riferimento per tutti...

Per capire ciò che si prova guardando “Caos calmo” bisogna pensare ad un risveglio.
Con atmosfere rarefatte, ma non inconsistenti, “Caos calmo” è film attraente, di quelli eleganti, di quelli che non ti aspetti, capace di essere imprevedibili e di strapparti sia lacrime che risate, in cui i personaggi si muovono (stando fermi) trasmettendo sensazioni nuove di pace col Mondo. Personaggi che non sono solo mere figure sullo schermo, ma diventano di volta in volta la coscienza del protagonista generando un dialogo collettivo che tocca i temi del linguaggio, della verità, della moralità e della giustizia.

Regia ben studiata, equilibrata, asciutta, ma mai povera. Anzi, piena di particolari e di richiami a “vite precedenti”. Malgrado le apparenze (tutta la storia si svolge praticamente intorno ad una panchina) Antonello Grimaldi realizza un piccolo gioiello degli ultimi anni: una regia che si muove, seguendo gli intenti del film, rimanendo fermi (lo dice persino Moretti, ad un certo punto nel film).
La regia avvolgente è coadiuvata da una colonna sonora penetrante e toccante, che ha il merito di saper accompagnare sempre al meglio le scene in cui viene richiesta la sua presenza.
Infine il cast, tutti ottimi attori che sembrano esprimere il meglio delle loro capacità attoriali. Da Nanni Moretti a Isabella Ferrari (la scena di sesso tra loro nasconde un’ellissi cinematografica notevole); da Valeria Golino a Alessandro Gassman (perfetto nel ruolo del fratello di lui); fino agli interpreti stranieri, con la partecipazione (davvero) straordinaria di Roman Polanski.

”Caos calmo” è un risveglio, come si diceva prima. E come certi risvegli si trova in uno stato di grazia assoluta. Un film che al di là di ogni possibile lettura, ha l’assoluto pregio di far bene al cinema italiano.

La frase: "...Non sto seduto tutto il giorno, mi muovo...".

Diego Altobelli

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