Body snatch
Si può amare qualcuno fino ad arrivare alla follia? Secondo Hanss e Pierre, i due registi alla loro prima prova dietro la macchina da presa, si. Può un uomo andare oltre i limiti del dovuto, dell'etica, dell'ammissibile per amore di qualcuno? Si. Laura lavora come spogliarellista in un night club di Marsiglia. Marco è un solitario. Si incontrano, si amano. Li ritroviamo cinque anni dopo a Lione. Hanno passato brutti momenti in seguito ad un incidente d'auto: lei ha subito numerose operazioni, e purtroppo è rimasta sorda. Lui le è sempre stato vicino, con determinazione e amore. Ora la loro vita sembra una favola. Hanno una grande casa fuori città, immersa nel verde, un cagnolino adorabile, un grande camino e soprattutto a dimostrazione della loro fortuna e del loro amore hanno lui, il piccolo e timido Jeannot. Ad un tratto una crepa, una leggera incrinatura nel loro rapporto: è davvero questo l'amore? Non so quanto la trama possa essere plausibile, certo è che coglie immediatamente l'attenzione dello spettatore. Ci si ritrova quasi di botto ad essere partecipi di un gioco di vite e di destini. Nel giro di qualche ripresa si viene risucchiati da un vortice di emozioni, passioni, sentimenti, bugie e tradimenti ben congegnati, dal ritmo incalzante e dalle inquadrature così ben orchestrate da sentirsi in men che non si dica parte della vicenda. La paura e l'amore, l'odio e l'amore, la passione e l'amore. Tutte sensazioni forti spesso contrastanti, altrettanto spesso complementari. Marco è accecato dall'amore per la sua famiglia è disposto a tutto, anche ad andare oltre il lecito per "conservare" intatto quel sentimento. Laura ama Marco, ma ancor di più ama suo figlio. E' uno scontro fra titani. Da una parte la passione maniacale di un uomo e la sua presunzione di poter gestire la vita degli altri al pari di un dio, dall'altra l'amore per il proprio figlio e lo spirito di sopravvivenza. Il dramma di un uomo, il suo passato tragico e folle, si scontra con la realtà di una donna insoddisfatta che ha perso ogni speranza nel futuro. La passione che li unisce è talmente forte da inghiottire tutto. Non conta nient'altro. Vivono quasi isolati, i loro contatti con il mondo sono ridotti al minimo. Non ci sono personaggi di contorno, se non l'unica amica di Laura e il piccolo Jeannot. La storia è incentrata tutta sulle paure, i dubbi, le incertezze dei due personaggi principali; tutto il resto è un contorno che spiega solo i loro gesti e le loro decisioni. Ciò che conta sono loro. Tutto il film è un'analisi approfondita di un rapporto malato, esagerato, certo, ma come ce ne sono tanti. In ambienti freddi, su sottofondi musicali tragici, si muove una Emmanuelle Seigner magnifica, sensuale e tragica come ai tempi di Frantic. Il suo personaggio, forte eppure fragile, determinato ma sempre impaurito, è ricco di contraddizioni e di sfaccettature, eppure lei riesce a coglierle tutte e a restituirle allo spettatore in modo eccellente. Il suo compagno di lavoro è altrettanto bravo e toccante. Ottima prova, dunque, per tutti, attori e realizzatori. Speriamo che il pubblico gradisca.

Teresa Lavanga

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