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Body Shots
A metà tra "Clercks" (più ironico) e "Sotto Accusa" (più demagogico), "Body Shots" è una di quelle pellicole che puntano decisamente sul dialogo crudo e realistico e su situazioni che forse ci sfiorano solo marginalmente, ma che nel nostro subconscio sappiamo esistere realmente: la notte passata "a caccia", il prepararsi per un incontro, il comunicare certi desideri solo a persone del proprio sesso, e così via.
Partendo dalla fine di una serata all'insegna del "rimorchio" più selvaggio, finita decisamente male, veniamo condotti a ritroso nel tempo nei febbrili preparativi della vigilia di un venerdì sera con un appuntamento studiato a tavolino tra quattro ragazzi e quattro ragazze. Nonostante l'apertura, che già da un flash su ciò che sarà il film, l'umore iniziale della pellicola è piuttosto leggero e cerca di mostrare le aspettative di un gruppo di giovani e come vivono l'idea di ciò che li aspetta.
Il quadro generale è sostanzialmente squallido, ci troviamo di fronte a quattro persone sole disposte più o meno a tutto per avere qualcuno vicino, anche solo per una notte; chi vorrebbe qualcosa di diverso rimane comunque invischiato negli eventi o nelle convenzioni, tanto da non poterlo ottenere.
Il sesso sembra governare le azioni di tutti: come farlo, cosa si preferisce, l'importanza che riveste nella serata e così via.
Certo sentire frasi come "Il sesso senza amore è violenza" e poi vedere la stessa persona consumare un amplesso con una sconosciuta sul cofano di una macchina in un parcheggio, mi lascia piuttosto perplesso.
Alla fine tutti apparentemente avranno avuto quello che volevano, ma la piega della serata di Michael e Sara è decisamente più drammatica. Qui avviene la frattura narrativa che spezza il film in due tronconi diversi: veniamo improvvisamente catapultati in un opera dai contenuti più seri con un ammiccamento alle pellicole processuali. Le uniche due cose apprezzabili sono la scelta di non dirci l'esito finale del contendere e quella di mostrarci che ambedue le parti pur non essendo sicure di nulla, né esenti da colpe, sono disposte a tutto per affermare la propria tesi.
Dal punto di vista tecnico gli attori si muovono tenendo un profilo piuttosto basso con l'unica eccezione di Jerry O'Connel (Jerry Maguire, Mission to Mars), che ha fatto decisamente strada da "Il Mio Amico Ultraman".
La regia risulta scolastica e le scelte "innovative" non lo sono poi tanto. I primi piani dei protagonisti verso la telecamera, come una sorta di confessione non sono certo un'invenzione dell'ultima ora, come anche i flash-back che ripercorrono le tappe degli eventi o la divisione in capitoli. L'unica cosa che colpisce è la sequenza finale della Los Angeles notturna.
E il titolo? "Body Shots" (un drink a base di Tequila) che significherebbe? In lavorazione si era pensato a "Last Night" (più esplicativo) o a "The Night Before" (più evocativo), ma questo...
Resta comunque la "chicca" della lezione sul sesso orale impostata come una sorta di seminario.
Curiosità: Quando Michael, si trova nel distretto di polizia, almeno nelle prime scene, ha soltanto qualche livido sul volto, mentre, considerata la rissa, dovrebbe essere completamente tumefatto.
La Frase: "Non è difficile capire chi ti vuoi scopare, ma capire chi vuoi amare non è facile ...anzi impossibile".
Indicazioni: Se volete uno spaccato di realtà abbastanza cruda.
Valerio Salvi
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