Appuntamento al buio
Chris Pine, che ricordiamo per essere stato il protagonista di "Baciati dalla sfortuna" (2006), è Danny, ragazzo intelligente ed affascinante che, non vedente, adora Humphrey Bogart, sbriga tranquillamente le personali faccende giornaliere, riesce a centrare il canestro con la palla soltanto seguendo le voci, ma non ha ancora consumato il suo primo rapporto sessuale.
Eddie Kaye Thomas, indimenticabile Paul Finch della trilogia "American pie", è suo fratello scapestrato Larry, il quale, autista di limousine, non accetta che Danny sia ancora vergine e gli organizza quindi una serie di appuntamenti con donne di ogni tipo.
Questi sono i principali ingredienti di "Appuntamento al buio" - da non confondere con l'omonimo lungometraggio diretto nel 1987 da Blake Edwards -, esilarante commedia romantica che, man mano che i fotogrammi scorrono, si arricchisce con uno stuolo di personaggi di contorno, dalla sexy dottoressa Evans, con le fattezze della Jane Seymour di "2 single a nozze" (2004), al dottor Perkins, con quelle dello Stephen Tobolowsky di "Garfield" (2004), per concludere con la bella indiana Leeza, interpretata dalla televisiva Anjali Jay, ragazza di cui Danny finisce per innamorarsi, ma in realtà promessa sposa di un suo connazionale.
Perché, dietro quella che viene lanciata dallo slogan "L'amore è cieco? Dipende dai punti di vista!", si nasconde una storia di diversità, rappresentata non solo dall'handicap fisico del protagonista, ma anche dalla cultura a cui appartiene la figura femminile che gli fa perdere la testa, contornata da una famiglia che tiene in maniera particolare alle proprie radici.
Ed i momenti per sprofondare in sane risate sono rappresentati soprattutto dai grotteschi appuntamenti organizzati da Larry, tra ragazze affamate di sesso, altre talmente sensibili da scoppiare con estrema facilità in lacrime ed altre ancora eccessivamente mascoline.
Ma, nello script dell'esordiente Christopher Theo, il lato che finisce per spiccare è quello relativo alla vicenda sentimentale, con tanto di situazioni drammatiche, volto a scaldare per l'ennesima volta il cuore di adolescenti ed inguaribili romantici, in maniera apprezzabile ma non troppo originale, per circa 95 minuti forse più adatti ad un pomeriggio dinanzi al piccolo schermo che per una serata al cinema.
D'altra parte, provate a dare uno sguardo al curriculum precedente del regista James Keach, compreso tra il televisivo "I dimenticati" (1988) ed un episodio della serie "The district" (2004).

La frase:
- "Nella vita non esiste solo il sesso"
- "Verissimo, ci sono anche i soldi e l'aspetto"

Francesco Lomuscio

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