Black Mass - L'ultimo gangster
Scott Cooper cerca una conferma importante dopo l’opera prima da applausi “Crazy Heart” (2009) e il meno riuscito “Out of The Furnace” (2013). La distanza considerevole tra un lavoro e l’altro non fa altro che confermare la cura e l’attenzione che il regista americano mette nei propri film, circondandosi sempre da una troupe numerosa.
In “Black Mass – L’ultimo gangster” assistiamo ad una grande interpretazione di tutto il cast, con la menzione d’onore per Johnny Depp: il ritorno ad un ruolo che gli ha portato fortuna in “Nemico Pubblico” e “The Tourist” lo rilancia definitivamente dopo i flop “Transcendence” (2014) e “Mortedecai” (2015). Il bello di Hollywood è irriconoscibile nei panni del gangster signore della Boston tra gli anni ‘70 e ’90, e proprio questa suo particolare talento per il trasformismo, che abbiamo potuto apprezzare ultimamente anche in “Tusk” lo ha reso l’interprete perfetto per interpretare James Bulger.
L’Academy dal canto suo ha sempre mostrato di gradire molto i cambiamenti fisici che un attore deve subire per entrare al meglio in un personaggio e questa per Johnny Depp potrebbe essere davvero una delle ultime chance per entrare nella magica cinquina per il miglior attore.
Il regista sceglie di raccontare la vita di James "Whitey" Bulger, che con la complicità dell’agente e amico dell’FBI John Connelly, interpretato da un bravo Joel Edgerton, ha scacciato da informatore la mafia italiana prendendo pieno controllo sulla città di Boston.
L’opera di Cooper cerca di mostrarci non solo l’incredibile ascesa del giovane attraverso le sue azioni criminali criminale, ma anche il suo lato privato. Viene narrata la grande amicizia tra i membri della Winter Hill Gang, il gruppo criminale guidato da Bulger e operante dal 1972 al 1994 nei racket di narcotici, marijuana, cocaina e riciclaggio.
La storia ci mostra i giochi di potere e la corruzione dell’FBI, che per arrestare i membri della famiglia italiana hanno stretto un accordo con il boss della Southie Boston permettendogli di continuare indisturbato i propri affari. Il fautore di questa rete illegale è stato l’agente e amico di infanzia John Connelly, che ha deciso di entrare all’interno della rete criminale dell’astro nascente Bulger. I federali avevano solamente una condizione per portare avanti l’accordo segreto: non commettere omicidi, ma questo aspetto deve essere però sfuggito a James Bulge e ai suoi compagni.
Il cast della sua gang è di fama internazionale: Kevin Bacon, Jesse Plemons, Peter Sarsgaard. Il fratello pezzo grosso al senato del Massachusetts ha il volto del sempre più richiesto Benedict Cumberbatch, mentre la compagna di Jonny Depp è la star di “50 sfumature di Grigio” Dakota Johnson.
I film sui gangster sono tanti e i biopic vengono fatti tutti più o meno allo stesso modo, ma qui la differenza la fa la bravura del cast e la coppia Depp-Cooper sarebbe intrigante ritrovarla in altri contesti, magari riproponendo collaborazioni proficue anche in altri generi cinematografici.
Quel che è certo sono le due ore assolutamente godibili e l’ottimo ritmo che lo spettatore troverà in “Black Mass - L’ultimo Gangster”, un’opera che ci mostra attraverso i fatti il marcio dietro all’FBI americana nella lotta contro la mafia.
Nessuno meglio di un americano riesce a raccontare gli aspetti più nascosti dietro al proprio paese, che qui spaziano dall’FBI al Senato, ma con il minimo comun denominatore di voler mostrare come una banda di ragazzini di Southie sia riuscita a diventare la padrona indiscussa di Boston.
La frase:
"Se fai una cosa e nessuno ti vede questa non è mai successa".
a cura di Thomas Cardinali
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