Before it had a name
Dopo la morte del compagno, Eleonora (Giada Colagrande) si reca nella casa nella campagna newyorkese che gli è stata lasciata in eredità proprio da Karlo, suo amante. Eleonora spera di superare il dolore, e nella solitudine conosce Leslie (Willem Dafoe), che si occupa della manutenzione della casa. Tra i due, così diversi tra loro, inizia a nascere qualcosa di indefinito, confuso ed incerto.
Alcuni anni fa negli Stati Uniti esisteva un programma radiofonico che per l'appunto si chiamava "Before it had a name": prima che avesse un nome. Si trattava di una trasmissione curiosa, che descriveva fatti e situazioni al di fuori del comune, la cui natura sfuggiva ad ogni tentativo di definizione. Allo stesso modo il rapporto tra Eleonora e Leslie inizialmente è incomprensibile agli stessi personaggi, che si attraggono e si respingono nella ricerca di una risposta alle rispettive solitudini. Intorno a loro: la "casa di gomma", uno strano edificio la cui struttura aperta sembra invitare al voyeurismo dello spettatore, che simile ad un rapace notturno, osserva senza possibilità di essere visto o di intervenire ed ha la possibilità di essere testimone delle situazioni più intime, delle frasi spezzate e delle conversazioni più intime. I dialoghi non sono impostati sulla differente provenienza dei protagonisti (Leslie è di New York mentre Eleonora è abruzzese, come la regista), anche se di tanto in tanto emergono riferimenti all'Italia molto piacevoli nella loro discrezione. Molte delle conversazioni e delle situazioni all'interno del film sono spesso "politicamente scorrette", proprio perché raccontano vicende che normalmente non sono prese in considerazione nelle tradizionali pellicole a sfondo sentimentalema che è facile immaginarsi come "autentiche". In alcuni casi certe scene possono eccedere in crudezza, specialmente se si pensa che è ancora un tabù mostrare rapporti sessuali proprio "durante quei giorni", ma sono sempre trattate con una tenera ironia.
Come nel film d'esordio della Colagrande, "Aprimi il cuore" anche questo "Before it had a name" parla della difficoltà e forse dell'impossibilità di affidarsi all'amore per superare il dolore. Questa seconda pellicola è stata realizzata con un budget ridottissimo e con dei ritmi massacranti, grazie anche al rigore professionale di Willem Dafoe (che ha firmato anche la sceneggiatura). Dafoe e la Colagrande si sono sposati recentemente con una cerimonia segreta a New York, e la più frequente domanda posta alla giovane regista italiana è senz'altro sul suo segreto per accalappiare una stella come Dafoe. Dopo questo film ne abbiamo la certezza che il suo segreto sia stato l'intelligenza e l'ironia.
La frase: "Non è una jambalaya, è una jambalaya destrutturata!"
Mauro Corso
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