Bastardi
Un così strampalato baraccone merita di essere raccontato. Innanzitutto, la spesa è sopra i 3 milioni di euro (quasi a fondo perduto data l’uscita risicata, inizialmente prevista nel marzo 2007), e sotto luci rosse. Produce infatti Nicolino Matera – già legato ai nomi di Cicciolina, Moana Pozzi e Ramba - e il cast ospita pezzi come Eva Henger (ex interprete di film porno e signora Fottenberg in “Stracult”) o Diego Conte, immortalato in un video hard con una pornodiva. Ma gli altri volti, meno noti, comunque non sfigurerebbero in una pellicola contrassegnata dalla “x”. Non a caso dal progetto si erano defilati Gerard Depardieu (sostituito da un Don Johnson che cerca di imitare un malavitoso pugliese) e la cantante lirica Katia Ricciarelli, invece la presenza di Giancarlo Giannini, Enrico Montesano e Franco Nero (piuttosto ingessato) è un problema loro. Alla regia, un giovane e oscuro colombiano fin dal secondo giorno di riprese coadiuvato - su richiesta dei finanziatori - dal direttore della fotografia, sostituito nell’ultima settimana da una collega. La musica - a volte stonata - è talmente incontenibile da sembrare dal vivo, e in assenza di presa diretta si è ricorso al doppiaggio, che soprattutto nei casi Henger e Bouchet non ci fa scampare a un italiano sofferto, mentre l’umorismo fallimentare della sceneggiatura fa dubitare della volontarietà (la parte più divertente – purtroppo minore – spetta al tormentone della bambina che elemosina).

“Bastardi” - accolto trionfalmente dal Comune di Trani, dove è stato girato - vorrebbe essere un omaggio al cinema di genere anni ’70 e miscelare risate, thriller, azione e pulp. Per il risultato, però, basterebbe rileggersi la motivazione della delibera che gli ha negato il riconoscimento dell'interesse culturale: “non riesce a svilupparsi compiutamente né sotto il profilo narrativo, né rispetto allo sviluppo e alla connotazione dei personaggi. Non sembra neanche “lontano parente” della commedia all’italiana, cui l’autore dichiara di essersi ispirato”. La frase: “guarda che ti sgozzo”. “Col coltello del formaggio?”

La frase: "guarda che ti sgozzo”.
“Col coltello del formaggio?".

Federico Raponi

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