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Bad Moms - Mamme Molto CattiveLa recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com di Rosanna Donato28 settembre 2016Voto: 7.0
Mila Kunis, Kristen Bell e Kathryn Hahn sono le protagoniste di “Bad Moms - Mamme Molto Cattive”, una commedia sulle mamme e le difficoltà che possono accompagnare ogni donna con bambini nel corso della loro vita. Diretta da Jon Lucas e Scott Moore, la pellicola - che si avvale di una colonna sonora molto movimentata - racconta la storia di Amy Mitchell, la quale ha una vita apparentemente perfetta: un matrimonio fantastico, dei bambini adorabili, una bella casa e una carriera. Tuttavia lavora troppo, è super impegnata e talmente esausta che sta per perdere la testa. Stufa, unisce le forze con altre due mamme super stressate, Kiki e Carla, in una missione per liberarsi dalle responsabilità convenzionali e darsi alla pazza gioia, abbandonarsi a una tardiva libertà atipica per una mamma, al divertimento e all’autoindulgenza, ed entrare in rotta di collisione con la regina dell’Associazione Insegnanti-Genitori, Gwendolyn, e la sua cricca di mamme perfette.
Jon Lucas e Scott Moore sono i registi di una pellicola tutta al femminile, in grado di far ridere e riflettere il pubblico allo stesso tempo. Purtroppo, però, il film non mantiene lo stesso ritmo incalzante per tutta la sua durata, in quanto a scene travolgenti ed esilaranti si alternano scene completamente piatte, lente, che - possiamo dire - abbassano il livello del progetto. Un vero peccato perché l’idea di fondo era originale e aveva tutte le carte in regola per attrarre lo spettatore, ma non è stata sviluppata nel modo giusto. Inoltre, emerge la volontà di dare maggior spazio a Mila Kunis, che sembra essere l’interprete principale di un film incentrato su tre mamme. Kristen Bell e Kathryn Hahn, infatti, sono relegate in secondo piano seppur ricoprono un ruolo incisivo: la prima è una madre che asseconda tutte le richieste del marito, come se fosse soggiogata da lui e non fosse in grado di ribellarsi; la seconda, invece, non riesce a dimostrare al figlio quanto sia importante per lei ed è colei che usa un linguaggio più scurrile, volgare, per comunicare. Mila Kunis, ancora una volta, ha dato prova delle sue grandi doti recitative, sottolineate nella pellicola dalla sua naturale capacità di passare dalla comicità al dramma senza risultare mai fuori parte. L’interpretazione di Kristen Bell, invece, non ha lasciato il segno (colpa del doppiaggio?). In ogni caso ci aspettavamo qualcosa di più, perché già ai tempi di “Veronica Mars” - e ora in “The Good Place” - ha dimostrato di poter dare molto al grande pubblico. A colpire particolarmente è la performance di Kathryn Hahn, memorabile nei panni di una donna che in America definirebbero una ‘badass’: dura nel linguaggio e negli atteggiamenti, ma dolce quando serve. L’attrice, senza nulla togliere alle altre, con le sue battute e il suo linguaggio ‘terra a terra’, ricco di francesismi, è quella che ha provocato il maggior numero di risate durante l’anteprima. Solo in una scena (divertente) le tre donne potrebbero deludere lo spettatore, in quanto troppo surreale per risultare credibile. Il dubbio rimane: il problema è dato dalla prova delle attrici o dalla situazione in sé? Ciò che risulta interessante, però, è il totale cambiamento - graduale - che subiscono tutti e tre i personaggi nel corso del lungometraggio. Sono molti i temi trattati nel film, ma il più importante è senza dubbio la forza dell’amore per i propri bambini. Cosa si è disposti a fare per loro? Ma non solo, perché nel progetto emerge anche la volontà dei registi di rivolgersi alle mamme di tutto il mondo e renderle consapevoli del fatto che nessuno è perfetto, tantomeno una persona che, oltre a dover mantenere il lavoro, deve occuparsi dei suoi piccoli. Si dice che le donne siano in grado di fare più cose contemporaneamente senza mai tentennare, ma sappiamo anche che - prima o poi - arriva il momento in cui si tende a perdere la propria identità e a ricercare quella libertà che - diventando mamme - sembra essersi dissolta nel nulla. Molti pensano che essere genitori sia semplice, che loro non ci rimangano male ogni volta che privano i figli di qualcosa, che non sentano l’esigenza di capirli e di dialogare con loro, ma non è così. Le madri e, più in generale, i genitori ci provano, ma non sempre riescono a dimostrare il loro affetto. Bisogna, però, ricordare che tutti nella vita sbagliano e che - prima o poi - giunge il momento in cui diventa necessario riconoscere i propri limiti e lasciarsi andare. Consigliamo il film a un pubblico adulto in quanto il linguaggio adottato (sono espliciti i riferimenti al sesso) non è appropriato per i bambini, e in particolare alle donne di famiglia, perché possano riflettere sul loro ruolo di madre, e ai ragazzi e giovani perché comprendano quanto possa essere faticoso essere genitori e trovare le parole giuste per approcciarsi a loro. La frase dal film:
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