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Assault on Precinct 13
Chi da sempre segue quel maestro del cinema della paura meglio conosciuto come John Carpenter, non potrà non essere al corrente del fatto che, nell'ormai lontano 1976, dopo il fantascientifico lungometraggio d'esordio Dark star e prima di concepire quell'indiscutibile capolavoro dell'horror-thriller intitolato "Halloween - La notte delle streghe", diresse, ispirandosi ai film di John Ford e Howard Hawks e riallacciandosi, contemporaneamente, al filone della blaxploitation (sottogenere cinematografico i cui prodotti sono caratterizzati da cast all black), il violentissimo Assault on precint 13, ribattezzato dalle nostre parti "Distretto 13 - Le brigate della morte". Protagonista della vicenda era il tenente Ethan Bishop, con il volto di Austin Stoker (Anno 2670 - Ultimo atto), il quale, al suo primo incarico, si ritrovava assediato all'interno di un distretto di poliza, insieme ad un manipolo di persone, tra cui tre condannati a morte, da una sanguinaria gang di teppisti, legati tra loro da un patto di sangue ed in cerca di vendetta nei confronti della polizia, colpevole di aver ucciso alcuni loro amici.
Oggi, il cult - movie di Carpenter, fortemente intriso di critica sociale, viene riletto dal poco noto Jean - François Richet in Assault on precint 13, che esordisce con un tragico evento per poi spostare l'ambientazione ad otto mesi dopo, nei pressi di Detroit, per la precisione nell'isolato Distretto 13, che sta per chiudere. Ed il primo elemento che balza agli occhi, al di là della confezione decisamente più lussuosa che per nulla ricorda la desolazione emanata dalla povertà scenica dell'originale, è il clima non più caldo e sudicio da pseudo - western, sostituito con una fredda, innevata notte di Capodanno. Notte in cui alcuni agenti rimasti in servizio, tra i quali il sergente capo Jake Roenick (Ethan Hawke), con un passato da dimenticare, si vedono recapitare dei detenuti in trasferimento. E tra loro troviamo il temibile gangster Marion Bishop (Laurence Fishburne), mentre ci accorgiamo progressivamente, come già era successo nel film del 1976, che, uniti alle forze dell'ordine, dovranno fronteggiare una vera e propria battaglia. Ma i tempi sono cambiati, infatti, se nell'anarchica pellicola originale il pericolo era rappresentato dalla succitata gang che, tra l'altro, era capitanata da un poco di buono ricalcante l'immagine di Ernesto Che Guevara, qui ad assaltare il distretto, con i volti coperti, sono poliziotti corrotti il cui unico scopo è quello di eliminare tutti i presenti, in particolare Bishop, il quale potrebbe smascherare traffici illeciti.
E' quindi chiaro che, sebbene la colonna sonora dell'ottimo Graeme Revell (Dal tramonto all'alba) richiami in diversi momenti gli originali temi carpenteriani, ci troviamo in tutt'altro territorio cinematografico, tra uso ed abuso di steadycam ed effetti pirotecnici, molto più vicino, per certi versi, al francese Nido di vespe, diretto nel 2002 da Florent Emilio Siri.
In ogni caso, il nuovo Assault on precint 13, che vanta nel cast anche la presenza di Brian Dennehy (Rambo), Gabriel Byrne (Nave fantasma) e Maria Bello (A history of violence), si presenta come un movimentato e godibile action-movie, infarcito di violenza e perfino di splatter, senza infamia e senza lode, ma non privo di sorprese.
La frase: "Ma che cavolo sta succedendo? Nessuno attacca un distretto di polizia".
Francesco Lomuscio
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