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TrafficantiLa recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com di Jacopo Landi13 settembre 2016Voto: 7.0
Basato su una storia vera, ”Trafficanti”, titolo originale “War Dogs”, è basato su un articolo scritto da Guy Lawson per Rolling Stone e successivamente pubblicato in un libro intitolato “Arms and the Dudes”.
Il film segue due trafficanti di armi, David Packouz (Miles Teller) e Efraim Diveroli (Jonah Hill), che ottengono un contratto governativo per la fornitura di armi per le truppe statunitensi in Afghanistan. A seguito di questo maxi contratto da 300 milioni di dollari e della loro incapacità di soddisfare l’ordine i due si ritrovano in una situazione che darà il via a una serie di spassosi equivoci. E’ bene non farsi ingannare dal trailer (sull’argomento “trailer ingannevoli” potremmo poi aprire una questione a parte), “Trafficanti” è un film graffiante, a tratti cattivo, che restituisce un’immagine amara dell’America che fu in epoca Bush-Cheney. Jonah Hill, mai così gonfio, regala l’ennesima prova di livello. E’ lui il feticcio attraverso il quale Todd Philips “papà Notte da Leoni” snocciola il proprio messaggio anti bellico e anti amministrazione repubblicana. Miles Teller incarna invece quella parte di America svampita tra le nuvole che poco a poco si accorge di come veramente funzionino le cose dietro quel sottile foglio di carta velina che è l’apparenza. Un morso al sogno americano in cambio della propria verginità spirituale. Il fattore più sorprendete del film è l’evoluzione del rapporto fra i due protagonisti, davvero ben scritto e curato, con un Jonah Hill che lentamente si mostra per lo sciacallo senza scrupoli che è e un Teller che invece prende sempre maggiormente consapevolezza di essere la coscienza del duo. Quindi un film duro, crudo, nel quale ovviamente (dato il marchio di Todd Philips) non mancano momenti ilari fatti tuttavia di una comicità un po’ greve, tipica di un certo (recente) filone di film americani che continuano a non convincere. In questo seno il viaggio dei due protagonisti tra Giordania e Iraq rimane forse la scena più succosa. Per quello che concerne la regia, Philips firma un bel prodotto, accurato e ben scritto; che gode di una prima parte piuttosto veloce che investe lo spettatore con tutta una serie di informazioni politico-militari. La colonna sonora è strepitosa e riprende a piene mani capolavori del rock dagli anni ’50 in poi. Una regia, come si diceva, molto veloce, molto dinamica che non regala particolari guizzi autoriali e proprio per questo risulta chiaramente autoriale nel segno di un Todd Philips che se dal punto di vista della comicità compie un passo indietro, dal punto di vista prettamente registico (e della sua carriera) ne fa due avanti. Per i nostalgici da non perdere la presenza/cameo di Bradley Cooper, il time screening non supera i dieci minuti eppure il suo ruolo è focale nell’economia della storia e l’attore regala l’interpretazione di uno squalo delle armi davvero notevole. Quindi ricapitolando, per lo spettatore che si trovi a ciondolare davanti alla sala chiedendosi a quale film dare fiducia: se cercate un credibile seguito di “Una notte da Leoni”, non è questo il vostro film. Se invece cercate un film che faccia ridere ma che veicoli anche un messaggio (messaggio che potrebbe pure non piacervi) ben diretto e ben interpretato, allora accomodatevi, “Trafficanti” farà al caso vostro. La frase dal film:
Queste non sono le briciole. Questa è tutta la fottuta torta. Dio benedica l’America di Dick Cheney I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE: In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione. |
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