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Angel - La vita, il romanzo
Quando il regista François Ozon ebbe sotto mano il romanzo "Angel" di Elizabeth Taylor, pensò che sarebbe stato il materiale ideale per un racconto epico sulla scia dei grandi melodrammi degli anni '30 e '40. Così viene ricostruita la parabola discendente di Angel Deverell, ragazza di una piccola cittadina inglese che in maniera del tutto inattesa diventa un fenomeno letterario, autrice di veri e propri Best-seller adorata dal grande pubblico. Anche se si tratta di un personaggio di fantasia, la fonte d'ispirazione è Marie Corelli, una delle prime scrittrici professioniste ora quasi del tutto dimenticata anche in Inghilterra. I suoi libri erano particolarmente apprezzati dalla regina Vittoria.
Ozon ha addolcito le caratteristiche di Angel, che nel romanzo era un personaggio grottesco e persino crudele, e lo ha reso più gradevole, grazie anche all'apporto artistico di Romola Garai.
L'attrice inglese, infatti, addolcisce i tratti più aspri della giovane, rendendola dotata di un certo fascino che permette al pubblico di provare simpatia e compassione nei confronti della ragazza. Del resto lo stesso regista ha confessato di avere tenuto a mente la Rossella O'Hara di "Via col vento" nella costruzione di Angel, per cui elementi di ambiguità si possono chiaramente far risalire a tale origine.
Il film è diviso in due parti ben definite. Nella prima sezione assistiamo all'ascesa di Angel, che riesce ad elevarsi dalle sue umili origini per entrare nel mondo dorato dell'alta società. La sua scalata al successo è vista con grande ironia come pure la goffaggine con cui cerca di farsi strada negli ambienti più altolocati senza però essere mai del tutto accettata. Angel è una curiosità, vittima in primo luogo di sé stessa e del suo egocentrismo. Vera e propria cesura è lo scoppio della prima guerra mondiale, che provoca il crollo del mondo illusorio che la fanciulla aveva costruito, rivelando tutta la sua inconsistenza e preparando così la sua stessa caduta.
Mentre all'inizio abbiamo un andamento brillante, nella seconda sezione troviamo uno stile più convenzionale e non del tutto convincente. Il destino di Angel diventa già pianificato nei minimi dettagli a metà film, e quindi non riserva più alcuna sorpresa ulteriore. Si può scorgere anche qualche giudizio moralistico sul personaggio principale (a prescindere dalla volontà di Ozon), mentre in fondo, vista dalla prospettiva odierna, Angel è una donna che ha avuto il coraggio di realizzare il suo sogno perseguendolo con tenacia e che è stata "punita" per il suo successo.
Visti i modelli di successo al giorno d'oggi, Angel in fondo è portatrice di ambizioni se non desiderabili almeno ampiamente comprensibili.
La frase: "Mi piace Shakespeare... tranne quando tenta di essere divertente!"
Mauro Corso
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