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Al posto tuo

La recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com

di Rosanna Donato27 settembre 2016Voto: 7.0
 

  • Foto dal film Al posto tuo
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Ambra Angiolini, Luca Argentero e Stefano Fresi sono i protagonisti della nuova commedia di Max Croci, “Al posto tuo”. Luca Molteni è bello, single e ha una vita ricca di soddisfazioni. Rocco Fontana è sposato con Claudia ed ha tre figli. I due sono diversissimi ma hanno qualcosa in comune: il lavoro. Sono direttori creativi di due aziende di ceramiche nel distretto di Civita Castellana, che a causa della crisi sono state acquisite dalla MaiolItal. Chi prenderà l’unico posto di responsabile del settore della nuova società? Rocco e Luca si rivelano complementari: il loro essere così diversi è la loro forza ed il loro punto debole, perché allora non provare a prendere qualcosa l’uno dall’altro? Rocco dovrà quindi vivere per un mese in casa di Luca per carpirne le abitudini, gli interessi e lo stesso dovràà fare Luca. Un vero e proprio "scambio di vite" per imparare a fare tutto al posto dell’altro con sorpresa finale e tante risate.

Max Croci, conosciuto per aver diretto recentemente la pellicola “Poli opposti” (sempre con Argentero), ha dato vita a un progetto che non vuole essere solo puro intrattenimento, ma anche spunto di riflessione su una società che ormai ha perso di vista quali siano le cose davvero importanti nella vita e come sia facile perderle senza rendersene conto.
Il regista, inoltre, ci invita a ragionare sul fatto che tutti, indipendentemente dal sesso, dall’aspetto fisico e dallo status, hanno la possibilità di cambiare, modificando così la prospettiva sulla propria esistenza e capendo che basta davvero poco per essere felici. Il primo passo? È crescere e imparare ad accettare i cambiamenti. Croci vuole sottolineare l’importanza di avere una famiglia, di trovare l’amore, o semplicemente di aver qualcuno accanto che ti aiuti a superare i momenti più difficili e con cui condividere gioie e dolori.
Il film trova il suo punto di forza sulle differenze caratteriali e fisiche dei due protagonisti: Luca è un uomo affascinante, bello, arrogante, immaturo e ‘leccapiedi’, che pur di mantenere il suo lavoro farebbe letteralmente qualsiasi cosa; Rocco è un uomo comune in sovrappeso, padre di famiglia, che non può permettersi di essere licenziato. Se Luca è il tipico Don Giovanni con la sindrome di Peter Pan, Rocco appare più serio ed equilibrato, anche se avrà qualche difficoltà nel comprendere le scelte dei propri figli e in particolare dell’unico maschio in famiglia, il quale a sua volta non capisce che il padre reagisce in un certo modo per proteggerlo. Qui emerge, infatti, anche la volontà del regista di inserire nel progetto il confronto generazionale, tema che ultimamente viene ripreso spesso nel panorama cinematografico. Tutte queste differenze - sia tra Luca e Rocco sia tra quest’ultimo e il modo di fare, di comportarsi e di parlare dei ragazzi - vengono messe in luce con molta leggerezza, suscitando nello spettatore tante sane risate dovute a battute a dir poco esilaranti.
Come accade spesso, però, non viene mantenuto lo stesso ritmo incalzante per l’intera pellicola, ma anzi verso la fine si assiste a un leggero (ma comunque chiaro) appiattimento che non ha nulla a che vedere con l’interpretazione degli attori coinvolti, tutti perfettamente in parte. Infine, tra i temi presenti in Al posto tuo c’è anche quello dei raccomandati che ottengono un lavoro a discapito dei più meritevoli (per certi versi questo passaggio ricorda il film “C’è chi dice no”, in cui ha recitato anche Argentero).

Nonostante ciò, la pellicola è un buon prodotto, merito anche di una colonna sonora ben scelta e adatta al susseguirsi di scene. La riuscita del film è da attribuire soprattutto all’interpretazione degli attori, a partire da Stefano Fresi, perfetto nel ruolo a lui assegnato e talmente convincente e naturale nel dire le battute che non appaiono mai forzate.
Non sorprende invece la prova d’attore di Luca Argentero, già visto più volte nelle vesti dell’uomo che non deve chiedere mai. E’ stato interessante, però, vedere come sia riuscito a evidenziare il cambiamento del suo personaggio nel corso della pellicola.
Nel film ricordiamo anche la presenza di Ambra Angiolini, molto credibile nella parte, e Serena Rossi, cugina di Rocco e possibile interesse di Luca. Quest’ultima, che in più di un’occasione ha convinto il pubblico della sua bravura sul piccolo e grande schermo, è stata relegata a un ruolo secondario, che non ha reso giustizia alle sue doti recitative.

Consigliamo il lungometraggio a un pubblico di adulti e ragazzi, perché di questi tempi è difficile vedere al cinema un film divertente che non cada mai nella volgarità (attenzione: un paio di scene sono un forte richiamo al sesso, ma non si assiste a nudi o cose del genere ed entrambe sono impregnate di una comicità travolgente).


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