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Allied - Un'ombra nascostaLa recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com di Rosanna Donato19 dicembre 2016Voto: 5.0
Abbiamo visto più volte al cinema pellicole che raccontavano storie di spie: alcune sono finite bene, altre hanno lasciato l’amaro in bocca. Eppure tutte, in un modo o in un altro, ci hanno insegnato qualcosa. Come ad esempio “Allied - Un'ombra nascosta”, il nuovo film di Robert Zemeckis. Nella Casablanca del 1942, l'ufficiale dei servizi segreti Max Vatan (Brad Pitt) incontra la combattente della Resistenza Francese Marianne Beausejour (Marion Cotillard). Dopo essere tornati a Londra, luogo in cui si sposano e creano una famiglia, la relazione tra i due verrà minacciata dalle estreme pressioni della guerra e non solo.
Poteva essere un grande film quello di Robert Zemeckis, se non altro per la trama intrigante e gli attori coinvolti. Purtroppo, però, questa volta il noto regista ha sbagliato quasi tutto, a partire dal ritmo della narrazione: lento, poco incisivo e fin troppo soporifero per riuscire a mantenere l’attenzione dello spettatore per tutte le due ore di proiezione. Certo, non manca una piccola dose di imprevedibilità, ma non è abbastanza per alzare la media della pellicola. Così come non giova alla pellicola l’alternarsi di scene costruite su dialoghi poco coinvolgenti ad altre in cui spari e bombe vincono su qualsiasi altro rumore presente in sala, facendo sobbalzare lo spettatore per niente. Che il regista fosse conscio della poca intensità del film e volesse attirare il pubblico inserendo qualcosa di diverso? Quel che è certo è che non ha funzionato, perché a farla da padrone è sempre la lentezza che caratterizza “Allied - Un'ombra nascosta” per tutta la sua durata. Di aspetti negativi ve ne sono ancora tanti, a partire dal fatto che i primi quaranta minuti di film sarebbero potuti non esistere affatto in quanto non aggiungono nulla di importante alla storia centrale della pellicola, ma anzi sembrano essere stati inseriti solo per allungare il brodo. Non manca invece quel pizzico di umorismo che emerge a piccoli tratti, facendo sorridere lo spettatore. Anche l’imprevedibilità, il cui apice si raggiunge nel finale, è uno dei pochi punti favorevoli del progetto perché permette di comprendere i veri temi che il regista ha voluto affrontare. Tra questi è palese quello dell’amore vero, intenso, per il quale si è disposti a fare di tutto, anche rischiare la propria vita e mettere in pericolo quella di altri. Stiamo parlando di un sentimento che va oltre ogni immaginazione e può portare a compiere gesti estremi, soprattutto se inteso in senso lato (l’amore non è solo quello provato per il proprio partner, ma anche nei confronti propri figli). La colonna sonora è adatta al ritmo della narrazione (si prediligono musiche allegre alternate a melodie meno travolgenti nei momenti più profondi) e al periodo storico in cui la storia si svolge. I costumi hanno contribuito a rendere credibile il contesto intorno alla vicenda dei due protagonisti. Una fotografia originale, ben realizzata e attenta al dettaglio, inoltre, ha regalato al pubblico la possibilità di ammirare un’ambientazione unica nel suo genere. Nonostante il film presenti molti aspetti negativi, non delude l’interpretazione dei due attori principali (Brad Pitt e Marion Cotillard) che sono riusciti ad essere particolarmente espressivi (soprattutto lui) e hanno dato al pubblico un finale degno di nota: emotivamente coinvolgente e credibile. La frase dal film:
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