Alien vs. Predator
Tutto al suo posto tra film precedenti - 4 Alien e 2 Predator - e fumetto. Il Dr. Weyland con l'aspetto degli androidi che vedremo in Alien prodotti dalla Weyland-Yutani Corp., uno scheletro di Alien nell'astronave dei Predator e tante altre cosette che non vi sveleremo per non rovinare la sorpresa. D'altronde, come recita la frase di lancio: "Chiunque vinca... noi perderemo!" (usata anche come scherno nella campagna Bush / Kerry) i veri protagonisti non sono certo gli umani ma cacciatori e creature, come vengono chiamati i Predator e gli Alien.

Un satellite d'osservazione della Weyland Corp. rileva un improvviso aumento di temperatura nel Circolo Polare Antartico; gli esami indicano la presenza di una piramide sepolta sotto i ghiacci. Viene così organizzata una spedizione guidata dall'archeologo Sebastian De Rosa (il "nostro" Raul Bova) e dall'esploratrice Alexa Woods (Sanaa Lathan / Blade) con un gruppo di tecnici e lo stesso Weyland (Lance Henriksen / Alien) con un nutrito numero di guardie del corpo.
Non appena arrivati sul posto, per gli intrepidi esploratori si apre uno scenario inquietante; qualcuno ha gia trivellato i ghiacci e la piramide è facilmente raggiungibile. Purtroppo una volta all'interno il gruppo viene bloccato e la regina Alien risvegliata.
La piramide non è altro che il luogo dove si consuma il rito di passaggio dei Predator all'età adulta: gli Alien sono la preda e gli umani la necessaria incubatrice vivente.
Mentre i Predator si preparano alla battaglia, per il gruppo di esploratori si prospetta un'orrenda fine...

La cosa che salta immediatamente agli occhi è la predilezione per i "vecchi sistemi", infatti c'è molta poca animazione in CGI e tanto lavoro di modellismo. Le creature sono state create dallo staff degli effetti speciali e quindi animate con meccanismi idraulici. Questa scelta si dimostra vincente, infatti ne guadagna in realismo rispetto alle ultime produzioni che ci hanno abituato a quell'artificio elettronico che lascia un sapore un po' strano in bocca; praticamente la stessa differenza tra un CD ed un vinile, la musica la ascolti bene lo stesso, ma il calore è tutt'altra cosa.

Il film, per una precisa scelta di Paul W.S. Anderson (Resident Evil) è comunque un costante omaggio alle precedenti pellicole con una prima parte all'insegna dell'attesa ed una seconda dominata dall'adrenalina. Omaggi sparsi ovunque dall'entrata nella piramide girata come quella degli uomini della "Nostromo" che scoprivano l'alieno, attraverso la camera sacrificale con un disegno identico al poster di Alien3, fino al frontale del satellite che ha un design simile alle astronavi Weyland - Yutani.

Curiosità: i due tecnici che nel film rilevano per primi le segnalazioni del satellite sono Tom Woodruff Jr. ed Alec Gillis, addetti agli effetti speciali.

La chicca: il personaggio di Verheiden è stato creato come omaggio allo scrittore del fumetto "Alien vs. Predator", il primo a far incontrare le due specie.

La frase: "Il nemico del mio nemico è mio amico."

Indicazioni:
Vi sono piaciuti gli ultimi capitoli di Alien e Predator, allora è il film per voi.

Valerio Salvi

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