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Alien: Covenant

La recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com

di Sara D'Agostino03 maggio 2017Voto: 7.0
 

  • Foto dal film Alien: Covenant
  • Foto dal film Alien: Covenant
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Era il lontano 1979 quando nelle sale usciva "Alien", un terrificante horror ambientato nello spazio, che avrebbe segnato l’immaginario di innumerevoli spettatori nonché l’intero panorama cinematografico mondiale.
Appare innegabile, infatti, che le immagini cupe e spaventose del volto terrorizzato di Sygourney Weavear, protagonista della pellicola, o quelle della temibile e famelica creatura aliena siano rimaste impresse in maniera indelebile nella mente di ogni spettatore.

Lo straordinario successo del film diretto da Ridley Scott ha fatto sì che a questo siano seguiti negli anni numerosi sequel, sino ad arrivare al 2012, anno in cui lo stesso Scott decide di misurarsi nel prequel della celebre saga fanta-horror.
Il film, intitolato "Prometheus" e definito dal regista come “dei filamenti del DNA di Alien”, segue una storia del tutto nuova rispetto alle pellicole precedenti ma è costruito sulla medesima struttura narrativa di Alien. Così, legato sempre da una forte istanza eziologica al leggendario franchise, esce nel 2017 "Alien Covenant" che si pone come sequel del summenzionato Prometheus.

Scott torna dietro la macchina da presa per esplorare i recessi più oscuri del mondo che ha creato quasi quarant’anni fa con il primo film della saga e lo fa regalandoci una nuova spaventosa avventura, scandita da un ritmo serrato e da cupe sequenze dallo squisito sapore retrò.
La storia è incentrata sulla missione saziale della nave Covenant che è in viaggio verso il lontano pianeta Origae-6, sul fianco estremo della galassia, dove i coloni sperano di stabilire un nuovo avamposto per l’umanità. A bordo dell’astronave inizialmente tutto è tranquillo: l’equipaggio e le altre 2.000 anime sul vascello d’esplorazione sono profondamente addormentate nell’iper-sonno e Walter (Michael Fassbender), l’organismo sintetico a bordo, ha tutto perfettamente sotto controllo.
La pacifica tranquillità del viaggio viene interrotta quando una vicina esplosione stellare distrugge le vele di raccolta di energia della Covenant, provocando decine di vittime e facendo deragliare la missione. Da questo momento in poi quello che aspetta i membri dell’equipaggio della Covenant è un susseguirsi di terribili eventi in luoghi inquietanti e sconosciuti, ma soprattutto “ostili”. Il momento in cui la tensione filmica raggiunge il suo culmine è sicuramente l’incontro con la creatura aliena e la conseguente e profonda disperazione dell’equipaggio che, suo malgrado, è messo di fronte a qualcosa che non conosce e che è totalmente fuori controllo: è proprio questo il momento in cui lo spettatore percepirà lo stretto legame del film alla saga di Alien.

Ridley Scott, con i capolavori cui ci ha abituati, ha completamente ridefinito il genere fantascientifico conferendogli un’inequivocabile impronta autoriale.
Alien-Covenant, come il precedente Prometheus, non è sicuramente da considerare un capolavoro ma si ascrive perfettamente nel panorama dei film di genere. Guardando la pellicola di Scott si ha, infatti, l’impressione di fare un tuffo nel passato, l’autore ci fa rivivere con suspense e colpi di scena le atmosfere dark tipiche del cinema fanta-horror degli anni ’80.


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