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Quelques jours en septembre
Cosa sarà successo nei pochi giorni prima dell'11 settembre, quando ancora il mondo non sospettava di trovarsi sull'orlo di un cambiamento epocale che avrebbe mutato per sempre il panorama geopolitico del nostro pianeta? Una cosa è certa, chi ha questa informazione se la tiene ben stretta. "Quelque jours en septembre", del regista argentino Santiago Amigorena, immagina uno scenario molto fantasioso che vede un ex agente della CIA dal nome in codice Elliot contattare una figlia francese lasciata dieci anni prima, un figlio americano nato successivamente ed una ex collega che deve creare le condizioni per l'incontro e garantire il benessere dei due ragazzi. Ma come è lecito attendersi, le cose non vanno per il verso giusto.
Elliot è in possesso di un informazione di vitale importanza per il futuro del mondo. A questo punto è piuttosto chiaro quale sia il fantomatico segreto.
"Quelques jours en septembre" è a metà tra spy story e film on the road. Da una parte abbiamo un inseguimento tra Parigi e Venezia, mentre allo stesso tempo i protagonisti imparano a conoscersi e ad apprezzarsi. Elliot è ricercato da un suo ex collega, Pound, che vuole ucciderlo come parte di una terapia psicoanalitica. Si tratta ovviamente di un paradosso poetico creato dalla passione per i nomi in codice, accentuato dalla passione per la poesia dello stesso Pound, interpretato da un sempre divertente John Turturro, che in questo caso recita addirittura in francese. E di poesia ce n'è tanta, citata da tutti i personaggi, da Shakespeare a William Blake. Tale citazionismo aggiunge un inaspettato tocco di leggerezza ad una trama potenzialmente cupa e drammatica.
Elliot è poi ricercato da alcuni ex associati che ricevevano dritte di natura commerciale originate dalla rete di contatti e conoscenze dell'astuto agente. Juliette Binoche interpreta un'agente dei servizi segreti francesi smaliziata ed ironica, dimostrando notevoli doti per la commedia in un film che non fa (o non dovrebbe far) ridere. I personaggi però non sospettano della tragedia che si sta per scatenare, e ne approfittano per capirsi ed amarsi, in modo anche giocoso. I due fratellastri d'oltreoceano offrono numerosi spunti di dialogo, tra cui un gustosissimo ed imperdibile scambio di battute in cui vengono enumerati alcuni stereotipi sui difetti degli statunitensi. Uno dei più divertenti è "Siete come i dinosauri, forse anche per questo amate i film su di loro".
Si tratta di una pellicola godibile nonostante sia forse destinata a far sorgere qualche polemica per il modo quasi spensierato con cui è stato trattato l'evento che più ha colpito l'immaginario collettivo negli ultimi anni. Amigorena dirige i propri attori con sicurezza in un film sostanzialmente "da camera" e fondato più sui dialoghi che sull'azione, ed anche i più giovani protagonisti se la cavano più che discretamente. Viene il dubbio che il tema dell'11 settembre sia un pretesto piuttosto che l'argomento del film. E forse è proprio così.
La frase: "Un giorno un poeta descriverà il piacere dei danni collaterali".
Mauro Corso
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