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> > RadioFilmUP - Pescara Jazz, ossia la seconda città d'Italia secondo Duke Ellington |
| Autore |
Pescara Jazz, ossia la seconda città d'Italia secondo Duke Ellington |
AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
|  Inviato: 28-07-2008 02:30 |
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quote:
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36° Festival Internazionale del jazz
GARY BURTON QUARTET REVISITED
w/ PAT METHENY, STEVE SWALLOW & ANTONIO SANCHEZ
Gary Burton, vibrafono
Pat Metheny, chitarra
Steve Swallow, contrabbasso
Antonio Sanchez, batteria
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Questo stesso quartetto l'ho ascoltato a Roma qualche gorno fa.
Il vibrafono di Gary Burton, grandisimo muicista dotato di una tecnica strepitosa sempre controllata e al servizio dell'espressione, era una tavolozza di colori sempre mutevole, un vigoroso centro sonoro melodico, armonico e ritmico ricco di idee e temperamento. Ottimo il giovane batterista ispanico Antonio Sanchez, trascinante il bassista elettrico, un settatenne o giù di lì, Steve Swallow, preciso, veloce, base robusta su cui poggiva il quartetto.
Festa in parte rovinata (il suo istrionismo in più di un momento era davvero isopportabile, come quei melensi "pedali" di vuota estroversione che non c'entravano una cippa col gioco musicale riflesivo e rarefatto, ed insieme groovy, di Burton), dal virtuosismo invadente, pedante e lezioso di Pat Metheny.
Ne parlammo lo scorso anno, proprio qui, Pat si sta facendo vecchio ma non cambia.., non ha ancora capito che meno note si suonano e più la musica levita...
Non ci sarà una prossima volta.., manco se suonasse con un redivivo Miles Davis... |
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sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
| | Inviato: 28-07-2008 03:06 |
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quote:
In data 2008-07-28 02:30, AlZayd scrive:
Pat si sta facendo vecchio ma non cambia..,
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già, lui no per fortuna.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
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sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
| | Inviato: 28-07-2008 04:16 |
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tralaltro la cosa interessante è che Metheny debuttò, giovanissimo a fine anni sessanta, proprio in un quartetto che guidato da Burton contava tra le sue fila anche Swallow. che piaccia o meno, quella di Pat Metheny è da considerarsi una rivoluzione a tutti gli effetti, e a patrocinarla fu Gary Burton. non certo a caso, anche lui qualche mina l'ha messa...
Sanchez è dunque l'unica - ottima - aggiunta (ma forse sarebbe più adeguato parlare di testimone) della reunion di un complesso che a 40 anni di distanza tira le somme di quanto la musica sia cambiata, in sua assenza, a causa sua.
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AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
| | Inviato: 28-07-2008 16:20 |
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quote:
In data 2008-07-28 04:16, sandrix81 scrive:
tralaltro la cosa interessante è che Metheny debuttò, giovanissimo a fine anni sessanta, proprio in un quartetto che guidato da Burton contava tra le sue fila anche Swallow. che piaccia o meno, quella di Pat Metheny è da considerarsi una rivoluzione a tutti gli effetti, e a patrocinarla fu Gary Burton. non certo a caso, anche lui qualche mina l'ha messa...
Sanchez è dunque l'unica - ottima - aggiunta (ma forse sarebbe più adeguato parlare di testimone) della reunion di un complesso che a 40 anni di distanza tira le somme di quanto la musica sia cambiata, in sua assenza, a causa sua.
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Conoscendo discretamente bene la musica di Burton, non il "periodo" con Metheny (che comunque conosco come musicista), direi che le migliori e più rivoluzionarie cose le ha dette (d)a "solo" (ho iniziato ad ascoltarlo da vivo nel '74, proprio al Pescara Jazz e non fu un grande concerto, sembrava a corto di idee, ma capita, sono episodi, tutti i musicisti ne hanno)e con altri partner ben più validi di PAT, tra cui, tra i più noti, spiccano Chic Corea e Keith Jarret, per non parlare delle sperimentazioni con i musici "nordici" (Europa), contribuendo, anche sulla scia tracciata da MILES Davis, il demiurgo che ha prodotto una miriade di eredi, e senza dimenticare il purtroppo scomparso Joe Zawinul, grande mente musicale ispiratrice della "fusion" di cui si sa molto meno di quel che effettavamente valeva, a "modernizzare" il linguaggio della "contaminazione". Aldilà di queste considerazioni storico-filosofiche, la musica che ho ascoltato dall'eccellente quartetto, non sempre ispiratissima, appesantita dall'istrionismo di Pat, non rappresentava alcun cambiamento rispetto alle più agguerrite e sperimentali performances burtoniane di qualche lustro fa. Di sicuro Pat, che resta un grande musicista se tenuto a bada (dissi già di alcune formazioni in cui dovette dimenticarsi dell'arpa eolica... per dedicarsi alla chitarra jazz, o comunque a forte valenza jazzistica, che poi il troppo storpia anche nel rock.., in tutti i generi musicali), ora come ora, dico proprio l'altra sera, alla Cavea dell'Auditorio romano, le sue chitarre erano delle vere armageddon... Poi, che piaccia o meno, e, soprattutto, che si "sappia" (sapere) o meno, resta una questione di orecchio, anche di gusto, ma il gusto non fa testo.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel
[ Questo messaggio è stato modificato da: AlZayd il 28-07-2008 alle 16:56 ] |
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