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referendum: tutela dell'embrione
SI 14 87.5%
NO 2 12.5%
Totale 16 100%

Autore referendum: tutela dell'embrione
theguest

Reg.: 13 Apr 2005
Messaggi: 1189
Da: etere (es)
Inviato: 09-05-2005 13:24  
voterò si.
ma non penso servirà ad un granchè.Il raggiungimento del quorum è un bel miraggio.
il 12 e 13 giugno saranno pochi quelli che resisteranno al richiamo della spiaggia.
Bisogna sperare nella pioggia...
_________________
solo due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima.

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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 09-05-2005 13:49  
ma guarda, sono contraria anche a chi , piuttosto che votare no, resterà a casa per non far raggiungere il quorum..figuriamoci quante ne caccerei dietro a chi preferisse andare in spiaggia piuttosto che votare. sarebbe vergognoso, semplicemente vergognoso. l indifferenza e il menefreghismo su questioni cosi importanti per l umanità il progresso e la medicina sono intollerabili. ribadisco a tutti di
- informarsi sui giornali e su internet perchè c'è tanta ignoranza sui quesiti proposti dal referendum (magari linkate sulla mia firma)
- andare a votare comunque, esprimendo le proprie idee
- votare si.

_________________
"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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willoz

Reg.: 08 Mar 2004
Messaggi: 3701
Da: trento (TN)
Inviato: 09-05-2005 17:30  
ottima Denise quoto tutto.
_________________

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Ladyanne
ex "ladyann2"

Reg.: 02 Lug 2004
Messaggi: 8834
Da: vicenza (VI)
Inviato: 09-05-2005 17:49  
quote:
In data 2005-05-09 17:30, willoz scrive:
ottima Denise quoto tutto.



idem
_________________
Tzè

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eraclito

Reg.: 14 Mar 2005
Messaggi: 4702
Da: Siano (SA)
Inviato: 09-05-2005 18:48  
proprio chi si definisce scienziato dovrebbe capire che l'embrione è una persona....chi sà cos'è il differenziamento cellulare non può non tenerne conto (esso inizia fin dal primo secondo in cui si forma l'embrione)
_________________
Indietro?....Neanche per prendere la rincorsa!!!

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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 09-05-2005 21:10  
Differenziamento cellulare non significa vita!
Meiosi o mitosi che siano significano differenziamento, specializzazione cellulare.
Dai foglietti embrionali si generano tessuti ecc ecc, questo non significa che, al momento in cui si ha un foglietto embrionale sviluppato allora si ha a che fare con una vita!
Esiste differenziamento cellulare anche per quanto riguarda uno sporofito, eppure si tratta di una pianta.
_________________
L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi.

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liliangish

Reg.: 23 Giu 2002
Messaggi: 10879
Da: Matera (MT)
Inviato: 10-05-2005 21:52  
in effetti, una mosca ha una complessità cellulare superiore ha quella di un embrione, ma nessuno ha fatto una legge per proibire la carta moschicida...
_________________
...You could be the next.

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Galletti

Reg.: 16 Mag 2005
Messaggi: 1
Da: Firenze (FI)
Inviato: 16-05-2005 19:24  
quote:
In data 2005-05-09 21:10, denisuccia scrive:
Differenziamento cellulare non significa vita!
Meiosi o mitosi che siano significano differenziamento, specializzazione cellulare.
Dai foglietti embrionali si generano tessuti ecc ecc, questo non significa che, al momento in cui si ha un foglietto embrionale sviluppato allora si ha a che fare con una vita!
Esiste differenziamento cellulare anche per quanto riguarda uno sporofito, eppure si tratta di una pianta.



Mi sa che qui si fa confusione tra le ragioni della scienza e le ragioni dell'etica... La genetica difficilmente potrà dirci quando l'embrione diviene persona, perché questa è una scelta etico-filosofica. Io voterò sì ma non credo proprio che l'embrione (o zigote, o pre-embrione o come lo si voglia chiamare) sia semplicmente un mucchietto di cellule senza valore.

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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 24-05-2005 14:31  
Ogni tanto tiriamo su questo sondaggio, va!

Nessuno toglie importanza all'embrione, si stava solo dicendo che il differenziamento cellulare, al contrario di ciò che era stato affermato prima da un altro utente, non sta a significare esclusivamente VITA, ma semplicemente distinzione e differenziamento specifico di determinate cellule.
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L'improvviso rossore sulle guance di Thérèse, identificato immediatamente come il segno dell'Amore, quando io avevo sperato in una innocente tubercolosi.

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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 24-05-2005 14:39  
La legge 40 è folle. E umiliante per la medicina. Perché impedisce di combattere i killer del nostro tempo. Colloquio con Renato Dulbecco





È un'umiliazione per la medicina: non è tenero il giudizio sulla legge 40 del premio Nobel per la medicina e presidente onorario del Comitato scientifico internazionale di Telethon, Renato Dulbecco. Lui se ne sta laggiù, nella terra della speranza per ogni bioscienziato, la California che a stragrande maggioranza ha approvato con uno specifico referendum popolare una disposizione che autorizza e finanzia la ricerca sulle cellule staminali embrionali. E guarda al referendum che aspetta la sua povera Italia con un misto di incredulità e sconforto.

No, gli scienziati proprio non capiscono perché, per legge, da un lato si impedisca loro di cercare terapie per i peggiori mali; e, dall'altro, si proibisca di usare quanto hanno scoperto sino a oggi per prevenire la nascita di bambini malformati, destinati a una vita di sofferenze, come fa questa legge con lo stigma sulla diagnosi prenatale. E Dulbecco, presidente emerito del Salk Institute for Biological Studies a La Jolla, è come gli altri: rispettoso di ogni convinzione religiosa, ma profondamente convinto che scienza e religione siano linguaggi affatto diversi, e che, in fondo, la teologia non c'entri niente con la medicina e il suo dovere di curare le malattie: un mandato molto terreno, molto più semplice di qualunque disquisizione etica.

Professor Dulbecco, il 12 giugno gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi sul referendum abrogativo di quattro articoli della Legge 40-2004. Uno di questi quesiti propone agli elettori di eliminare le norme che vietano qualunque tipo di ricerca scientifica su embrioni a qualunque stadio di sviluppo, estendendo il divieto non soltanto agli embrioni che si produrranno nel futuro ma anche a quelli sino a oggi congelati. Cosa ci perdiamo?
«Sappiamo ben poco di queste cellule. Ma ciò che sappiamo ci indica chiaramente che possono essere la strada per arrivare a battere i grandi killer del nostro tempo, dall'Alzheimer, al Parkinson al cancro».

Alcuni importanti scienziati sostengono che le staminali embrionali non sono indispensabili. E che le terapie più promettenti si incontrano lavorando sulle cellule staminali adulte che non pongono problemi etici. È d'accordo?
«Questo è un argomento di cui si è dibattuto a lungo e su cui è bene essere chiari. Inizialmente si pensava che le cellule staminali potessero essere trovate soltanto negli embrioni, vero e proprio serbatoio di cellule indifferenziate capaci di generare, e quindi rigenerare in caso di malattia, tutti i tessuti del corpo umano. Poi, si è scoperto, invece, che quasi tutti gli organi hanno cellule staminali progredite che hanno funzioni specifiche in quel particolare organo e che possono essere utilizzate per ripararlo. Non solo, altri studiosi hanno riscontrato come queste cellule d'organo possano dar luogo a diversi tessuti, e questa scoperta ha fatto pensare che si potesse rinunciare alle embrionali. Ma non è così. Innanzitutto perché altre ricerche hanno dimostrato che le staminali dei diversi organi non sono così potenti come le embrionali. E poi, perché, comunque noi non sappiamo esattamente quali siano tutte le loro potenzialità».

Insomma, limitare il lavoro scientifico alle staminali adulte significa rinunciare a sapere cosa c'è dietro l'angolo?
«Esattamente. Ma non solo. Perché noi sappiamo bene che, se è vero che le staminali di ogni organo possono essere utilizzate per riparare quell'organo, e che le staminali del midollo osseo possono funzionare in diversi organi, sappiamo anche che le embrionali possono rigenerare qualunque cosa. Dunque, sappiamo che non c'è paragone tra quanto si può fare con le adulte, e già oggi spesso si fa per fortuna, e quello che si farà con le embrionali».

Cinicamente si potrebbe però dire: questi sono studi che pongono problemi etici, lasciamoli fare agli altri, godremo ugualmente dei risultati della ricerca fatta in paesi che hanno una diversa sensibilità religiosa.
«In Italia questa è la regola. Prenda ad esempio la ricerca farmaceutica: un tempo in Italia se ne faceva tanta e di buona qualità, e c'erano industrie in grado di produrre terapie innovative. Oggi, non è più così. L'Italia è solo un mercato di farmaci studiati e pensati altrove che noi ci limitiamo a comprare senza poter influire sul modo in cui sono stati scoperti o sulle regole che ne determinano efficacia e sicurezza. Sarà così anche per le terapie messe a punto grazie alle cellule staminali».

Questo ha dei costi sul piano della modernizzazione del paese?
«Lei che ne dice?».

Condannati all'emarginazione scientifica, dunque. Ma forse anche un po' opportunisti: quanto è etico mettere la testa sotto la sabbia sapendo che tanto poi godremo ugualmente dei benefici delle staminali?
«Se dobbiamo discutere di questi temi, che esulano l'ambito scientifico, io premetto che rispetto tutte le opinioni. Io ho la mia, ma insomma...».

E qual è la sua?
«Penso che dobbiamo cercare di fare bene il nostro mestiere: cercare terapie per le malattie che affliggono l'uomo. E per far questo è necessario che ci diano i mezzi per farlo. Impedirci di lavorare sugli embrioni non ci mette nelle condizioni migliori».

Ma un paletto alla ricerca deve pur esserci?
«Sì, e in molti paesi ci sono limitazioni all'uso degli embrioni umani per la ricerca biomedica che stabiliscono il limite dei 14 giorni dalla fertilizzazione del gamete femminile, oltre i quali scatta il divieto. Mi pare un limite scientificamente ragionevole e accettabile».

È il dettato della legge inglese. Ma il nostro è un paese cattolico.
«È vero, e nel rispetto delle convinzioni di ciascuno possiamo anche discutere ulteriori limitazioni. A molti, a esempio, sembra ottuso il divieto di utilizzare gli embrioni congelati, risultato di precedenti interventi di fecondazione assistita e mai impiantati nell'utero della madre. Sono embrioni destinati a morire, e a essere buttati via: perché non accettare che siano donati alla scienza per la ricerca di nuove terapie».

È quanto chiede l'Accademia dei Lincei. E quanto molti scienziati cattolici indicano come un terreno di compromesso possibile.
«Ho detto che non esprimo opinioni sulle convinzioni religiose, io mi occupo di cose medico-scientifiche. So soltanto che gli embrioni che giacciono congelati basterebbero a lavorare tantissimi anni e a permetterci di scoprire nuove strade».

Un altro dei quesiti referendari riguarda la proibizione, sancita dalla Legge 40, di effettuare diagnosi precoce sugli embrioni. Secondo lei, ha senso?
«Non ha nessun senso. Mettiamoci davanti a questo piccolo numero di cellule che viene chiamato embrione: potergli prelevare una cellula per sapere se è affetto da malattie gravi a me pare un grande progresso medico, molto utile per l'uomo. Proibirlo è un insulto alla medicina».

Non crede allora che questo divieto sia umiliante per i genetisti impegnati a prevenire queste malattie?
«Noi lavoriamo per battere le patologie che affliggono l'umanità. E molto del lavoro dei genetisti ha proprio come immediata applicazione la possibilità di scoprire le malattie ereditarie. Se la legge impedisce di mettere in pratica questo lavoro, io francamente non capisco perché si continui a fare ricerca scientifica».

Cosa ci preclude allora questa legge?
«Pensiamo alla possibilità che ci offre la terapia genica sull'embrione: prelevare qualche cellula e curare molte malattie terribili che affliggeranno il bambino e l'adulto. Senza il lavoro scientifico sull'embrione questo non sarà mai possibile, ad esempio. Ma l'elenco è lungo».

Lei vota in Italia?
«No».

E cosa consiglia agli elettori italiani?
«Quattro sì. Per battere i grandi killer».


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denisuccia

Reg.: 14 Apr 2002
Messaggi: 16972
Da: sanremo (IM)
Inviato: 09-06-2005 22:42  
Io questo lo riporto su, mi sembra giusto.
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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 10-06-2005 12:43  
quote:
In data 2005-06-09 22:42, denisuccia scrive:
Io questo lo riporto su, mi sembra giusto.



si, hellboy non ne aveva aperti 4 di sondaggi, in tempi non sospetti?
per me sarebbe utile, a trovarli, riportare su anche quelli.
non sia mai detto che una dose eccessiva di informazione faccia male!

_________________
"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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