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Tesis |
kaladj
Reg.: 24 Giu 2003 Messaggi: 2365 Da: Roma (RM)
| Inviato: 21-10-2003 10:08 |
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Tempo fa avevo registrato questo thriller spagnolo sulla rai.
Lo avevano fatto alle 2 e 30 di notte!
Ieri l'ho visto e devo dire che è carino. Niente di eccezionale, un po' truculento(ma nemmeno troppo) e con un finale abbastanza decente.
Mi dispiace solo che per andare a pescare certi film bisogna andarseli a cercare nei meandri della notte...ottimo per i sonnambuli.
Questo non era certo un film da prima serata (trattando di snuff movies) ma almeno verso le 23 lo potevano trasmettere...meno male che hanno inventato i videoregistratori...
Insomma, occhio ai titoli notturni, almeno qualcosa di inedito e nuovo ogni tanto lo passano e ci fanno rimpiangere un pochino (ma molto pochino) di meno il canone che paghiamo...
_________________ Quante gioie Troppo dolore
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spider86
Reg.: 30 Lug 2003 Messaggi: 347 Da: torino (TO)
| Inviato: 21-10-2003 20:27 |
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L'ho visto l'anno scorso, non male,devo dire che il cinema di Amenabar non mi dispiace.
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ilaria78
Reg.: 09 Dic 2002 Messaggi: 5055 Da: latina (LT)
| Inviato: 22-10-2003 21:19 |
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anche io lo registrai nell'occasione di cui parli tu...si è vero viva i videoregistratori....altriemnti quanti fuori orario avremmo perso?e poi diciamocelo...così si evita anche la pubblicità...
tesis anche a me piacque,lo vidi per curiosità,avendo apprezzato the others volevo vedere altri film di amenabar,devo dire che concordo in pieno con te,kaladj,il film non è un capolavoro,ma si lascia guardare e ha un finale non del tutto scontato...certo il tema è forte,anche interessante,poco diffuso(almeno fino ad oggi che se ne comincia a parlare di più) e anche gli input che ci manda sono importanti,sulla violenza in televisione,sul perchè le persone guardino gli snuff,sul gusto per l'estremo,sulla differenza tra il guardare film in cui la violenza è "ricostruita" o film in cui è ripresa dal vero,che poi è una domanda che mi sono posta anche io e alla quale non so bene rispondermi...potremmo delucidarci tutti a vicenda...qui urgono esperti in materia...
_________________ ...quando i morti camminano signori..bisogna smettere di uccidere... |
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Smemora ex "Lindaaa"
Reg.: 01 Apr 2003 Messaggi: 933 Da: Subbiano (AR)
| Inviato: 22-10-2003 21:36 |
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Anche io sono stata costretta a registrarlo visto che l'hanno dato qualche giorno fa su Rai1 alle 2,30....e ho dovuto pure mettere la sveglia perchè il mio videoregistratore è vecchio e quindi la programmazione non è molto affidabile sigh!
Cmq un bel film,non banale,che riesce a mantenere la tensione nello spettatore senza il bisogno di far vedere scene troppo truculente (il video poi non si vede quasi per niente),e con un finale abbastanza imprevedibile,visto che riesce a seminare indizi su chi sia il colpevole in modo molto furbo:alla fine è difficile essere certi su chi sia veramente l'artefice di quegli snuff video...
Secondo me poi in questo film il regista vuole fare una critica alla tv,visto che alla fine quel terribile video viene fatto vedere proprio da un telegiornale,con il solo scopo di fare più ascolti...
_________________ Au-dessus des étangs, au-dessus des vallées,
Des montagnes, des bois, des nuages, des mers,
Par delà le soleil, par delà les éthers,
Par delà les confins des sphères étoilées.... |
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gmgregori
Reg.: 31 Dic 2002 Messaggi: 4790 Da: Milano (MI)
| Inviato: 23-10-2003 12:52 |
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alla fine è difficile essere certi su chi sia veramente l'artefice di quegli snuff video...
questo è stato il bello del film. gia lo vidi praticamente a sala vuota. Bellissimo.
_________________ la bruttura del vuoto è tanto profonda fin quando, cadendo, non ti accorgi di poterti ripigliare. I ganci fanno male, portano ferite, ma correre e faticare per poi giorie è un obbiettivo per cui vale la pena soffrire.
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Smemora ex "Lindaaa"
Reg.: 01 Apr 2003 Messaggi: 933 Da: Subbiano (AR)
| Inviato: 23-10-2003 19:14 |
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quote: In data 2003-10-23 12:52, gmgregori scrive:
alla fine è difficile essere certi su chi sia veramente l'artefice di quegli snuff video...
questo è stato il bello del film. gia lo vidi praticamente a sala vuota. Bellissimo.
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Si infatti mi ha piacevolmente colpito anche per quello...in genere nella maggior parte dei film di ora si capisce già a metà come andrà a finire!
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Schizobis
Reg.: 13 Apr 2006 Messaggi: 1658 Da: Aosta (AO)
| Inviato: 13-03-2007 17:28 |
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TESIS di Alejandro Amenabar
Il lungometraggio d’esordio Tesis, utilizza la struttura del giallo classico ma in realtà è un approfondimento sul tema della violenza e sulla sua rappresentazione. In primo piano l’occhio dello spettatore, combattuto dalla curiosità di spostare in là il limite della visione e dalla naturale repulsione per l’efferatezza dello spettacolo, come suggerito dalla sequenza iniziale in metropolitana, dove l’invito a non soffermarsi a guardare il cadavere di un suicida diviso in due sulle rotaie stimola nella protagonista Angela il desiderio (istintuale) di staccarsi dalla fila di persone e avvicinare l’occhio all’orrore magnetico del sangue e della morte violenta. La scena è girata magistralmente con una alternanza di soggettiva e oggettiva accentuata dal rallentatore e da un ardito raccordo dello sguardo, fino ad arrivare alla brusca conclusione. Angela rappresenta in maniera esemplare questa terribile attrazione verso il dato estetico sganciato dalla morale, guarda caso assimilabile alla seduzione di un viso maschile particolarmente aggraziato anche se potenzialmente pericoloso. E il sogno di Angela, stimolato dal ronzio di una telecamera spia, è la proiezione del suo subconscio represso, nel quale vi è il desiderio di essere posseduta da Bosco con violenza, baciando la mano e il coltello insanguinato del suo carnefice. Ma gli opposti sembrano proprio attrarsi, come nella scena dell’alternanza tra musica classica e heavy metal rock, nelle cuffie di Angela e di Chema, in una visione soggettiva accompagnata dal sonoro corrispondente.
La attrazione-repulsione per la immagine disturbante permette inoltre una sorta di parallelo tra lo spettatore televisivo e quello della sala cinematografica. Se il regista non segue il proprio istinto creativo ma cerca di soddisfare le esigenze del pubblico (c’è nel film una precisa accusa a certo cinema americano che solletica i più bassi istinti viscerali dello spettatore) rischia di omologare il prodotto finale a quello televisivo. Lo snuff movie diventa l’estremizzazione di un reality show: il sacrificio dell’attore, ucciso in scena alla fine della rappresentazione, smembrato e straziato, fa crollare l’etica oggettiva dello sguardo e annulla la morale soggettiva dello spettatore. Non si può andare oltre questo delirio estetico, il trionfo della morte sullo schermo che richiama tante esecuzioni che vediamo rappresentate nei telegiornali, si trasforma in una sorta di epidemia nella patologia dello sguardo, in un genocidio di coscienza collettiva in cui l’attrazione verso il piccolo schermo diventa male incurabile, ipnosi di tanti decerebrati ( col cuore pietrificato) che non riescono più ad avere il pudore di distogliere lo sguardo.
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