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Arafat è morto. Anzi no. Ma facciamo finta. Tanto ormai manca poco.. |
ipergiorg
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 04-11-2004 17:28 |
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Lo dice una Tv israeliana ripresa da Radio24
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La sinistra: 2 persone 3 opinioni!
(rubata da Law & Order; non certo mia)
[ Questo messaggio è stato modificato da: ipergiorg il 06-11-2004 alle 17:31 ] |
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ilNero
 Reg.: 11 Apr 2003 Messaggi: 5388 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 04-11-2004 19:12 |
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mariano
 Reg.: 01 Nov 2003 Messaggi: 2283 Da: san remo (IM)
| Inviato: 04-11-2004 19:44 |
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mi dispiace davvero molto.
_________________ Io accetto il caos, non so se il caos accetta me. |
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alessio984
 Reg.: 10 Mar 2004 Messaggi: 6302 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 04-11-2004 21:27 |
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questo è un bel guaio! Chissà ora cosa succederà!
_________________ Preferiremmo volare sulla luna piuttosto che dire le parole giuste quand'è tempo di dirle |
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gatsby
 Reg.: 21 Nov 2002 Messaggi: 15032 Da: Roma (RM)
| Inviato: 04-11-2004 21:43 |
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Saeros
 Reg.: 27 Mag 2004 Messaggi: 7565 Da: Napoli (NA)
| Inviato: 04-11-2004 22:42 |
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mi e` sembrato cosi` strano quando l'ho saputo... mi ricordo della prima volta che lo vidi nella foto su un giornale, ero alle elementari e pensavo che portasse un foulard davvero buffo (che volete, pensavo fosse un foulard... ma ero piccolissima! piu` larga che alta!). va bene che e` una cazzata ma e` stata la prima cosa che mi e` venuta in mente quando l'ho saputo.
ora che e` morto, chissa` che succede.ci sara` un gran casino, ne sono sicura.
_________________ Mizar:Sae è da interpretare stile rebus..
Un Lugubre Equivoco |
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ginestra

 Reg.: 02 Mag 2003 Messaggi: 8862 Da: San Nicola la Strada (CE)
| Inviato: 04-11-2004 23:03 |
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Non mi fa né caldo né freddo, perdonate il mio cinismo.
_________________ E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste....... |
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clagle01
 Reg.: 18 Set 2003 Messaggi: 1566 Da: Lissone (MI)
| Inviato: 04-11-2004 23:19 |
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è morto un amico dei terroristi....per me.................!!!
_________________ Nulla accade per caso..... |
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ipergiorg
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 05-11-2004 09:11 |
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xander77
 Reg.: 12 Ott 2002 Messaggi: 2521 Da: re (RE)
| Inviato: 05-11-2004 12:45 |
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Arafat era già morto molto tempo fa. Da quando i carri armati dell'esercito israeliano lo tenevano di fatto "prigioniero" nel suo quartier generale.
Ha combattuto una vita per la libertà del suo popolo, e in questi casi purtroppo i morti ci scappano, e spesso parecchi.
Senza i suoi passi decisivi oggi non si parlerebbe neppure di colloqui di pace.
_________________ "Quando sarò grande non leggerò i giornali e non voterò. Così potrò lagnarmi che il governo non mi rappresenta. Poi quando tutto andrà a scatafascio, potrò dire che il sistema non funziona e giustificare la mia antica mancanza di partecipazione" |
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Tenenbaum
 Reg.: 29 Dic 2003 Messaggi: 10848 Da: cagliari (CA)
| Inviato: 05-11-2004 13:17 |
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Arafat è stato uno dei maggiori ostacoli alla pace, capo del terrorismo
credo che la sua morte potrà finalmente fare dei passi concreti verso il riconoscimento di questo benedetto stato della Palestina
_________________ For relaxing times make it Suntory time |
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ipergiorg
 Reg.: 08 Giu 2004 Messaggi: 10143 Da: CARBONERA (TV)
| Inviato: 05-11-2004 17:51 |
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dal Corriere della Sera
di Alessandra Farkas
NEW YORK - «Con l'uscita di scena di Yasser Arafat è stato rimosso il più grave ostacolo alla pace tra Israele e palestinesi. La sua scomparsa segna l'inizio di una nuova era di speranza in Medio Oriente: speriamo che le parti sappiano metterla a frutto». Elie Wiesel, scrittore, premio Nobel per la Pace e massimo portavoce degli ebrei della Diaspora, invita la comunità internazionale a non cedere alla facile tentazione di «commemorare tra lacrime ed elogi un individuo che merita di essere ricordato in ben altro modo».
«Non sono d'accordo con chi adesso vorrebbe riscrivere la storia, invitandoci a ricordare le presunte "buone azioni" da lui commesse - spiega al Corriere Wiesel -, e dimenticando le ombre. La sua eredità è universalmente negativa. Da quando Arafat ha assunto la leadership dell'Olp, dopo Ahmed Shukayri, nel ’64, quell'organizzazione è progressivamente regredita. Per citare il grande Abba Ebban: "Non ha mai perso un'occasione per perdere un'occasione"».
La morte di Arafat può dunque riaprire la strada del dialogo?
«Israeliani e palestinesi lo sperano, perché anche loro sono convinti che fosse lui l'intralcio più serio alla pace. Arafat aveva i mezzi e le informazioni per fermare il terrore di Hamas, della Jihad islamica e delle Brigate Al Aqsa, ma ha scelto di non farlo. Mentre li condannava verbalmente, sottobanco dava loro luce verde per continuare le stragi. Che portano tutte il suo marchio».
Ritiene che sia necessario anche un cambio ai vertici in Israele per tornare seriamente alla «road map»?
«Niente affatto, Ariel Sharon, oggi, si è spostato verso posizioni di centro-sinistra identiche a quelle del Labour Party. Ha dimostrato un enorme coraggio nell'evacuazione di Gaza: un'idea peraltro tutta sua. Il premier israeliano ha dimostrato di essere un uomo che vuole sinceramente arrivare alla pace».
Chi potrebbero essere i suoi nuovi interlocutori ai vertici dell'Autorità nazionale palestinese?
«La rosa dei candidati include almeno due dozzine di giovani, ansiosi di sedersi attorno a un tavolo con Israele per discutere la loro visione moderata, e fino a oggi repressa, dell’uscita da questa crisi. Giovani e non solo. A partire da leader come Abu Mazen e Abu Ala, che fino a oggi non hanno potuto lavorare perché Arafat non glielo ha consentito».
Il presidente George W. Bush ha detto che continuerà a lavorare per uno Stato palestinese libero, in pace con Israele.
«E' un sogno condiviso da tutti i leader israeliani, da Barak a Peres, al premier Sharon. Oggi nessuno mette in dubbio la validità di questo nobile obiettivo, inclusa l'estrema destra. Le divergenze semmai riguardano i confini».
Qual è stato, guardando indietro, il più grave errore commesso da Arafat?
«L’aver sposato la violenza estrema e il terrore sia come fine che come mezzo: come religione di vita e strategia politica. Eppure la storia gli aveva offerto molte occasioni per effettuare una svolta in chiave moderata. Lui le ha rifiutate tutte, e a farne le spese è stato il suo popolo, Israele e l'intero Medio Oriente».
Che cosa pensa del Premio Nobel per la pace assegnatogli?
«Che non lo meritava nel modo più assoluto. Se avessi avuto l'opportunità, avrei guidato io, di persona, una campagna internazionale perché non gli fosse assegnato. Purtroppo lo statuto del Nobel dichiara che il premio non si può né restituire, né annullare e le tante proteste per revocare quel Nobel macchiato di sangue sono state inutili. Alla fine anche Yitzhak Rabin si è reso conto di chi era Arafat».
Ne avete discusso insieme?
«L'ultima volta che l'ho incontrato, durante una cena di Shabbat a New York, due settimane prima d'essere assassinato, Rabin mi ha preso da parte e mi ha detto, con un'aria molto seria e amareggiata: "All'inizio ero convinto che Arafat fosse la soluzione, adesso so che è lui il problema". E' strano che il leader palestinese sia morto proprio nel nono anniversario dell'uccisione di Rabin».
Chi era l'uomo Yasser Arafat?
«Non ho mai voluto incontrarlo. Ma tantissimi palestinesi, giovani e vecchi, mi ripetono tutti da anni, anche se ovviamente solo a quattr’occhi, la stessa musica. E cioè che Arafat è stato un leader profondamente corrotto, accentratore e dittatoriale, che ha accumulato milioni di dollari all’estero mentre il suo popolo moriva di fame».
Pensa che la sua morte in Israele sarà motivo di celebrazioni?
«La tradizione ebraica non prevede mai di celebrare la morte di un nemico. Ma la luce all'orizzonte dello Stato ebraico oggi è sicuramente meno fosca».
Che cosa diranno di Arafat i libri di storia?
«Lo ricorderanno come l'uomo che, fino alla morte, si è battuto per la distruzione dello Stato d'Israele. Che ha odiato di un odio profondo e incondizionato. Fino all'ultimo respiro».
_________________ Spock: We must acknowledge once and for all that the purpose of diplomacy is to prolong a crisis. |
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donmario
 Reg.: 09 Ott 2004 Messaggi: 52 Da: grosseto (GR)
| Inviato: 05-11-2004 18:18 |
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ARAFAT era un ostacolo per la pace in medioriente,oltre al dispiacere umano non riesco a provare per una persona che prima firmava accordi di pace e poi voltato l'angolo finanziava i terroristi,spero che il suo successore sappia districarsi in maniera che si trovi una volta per tutte un accordo di pace. |
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riddick
 Reg.: 14 Giu 2003 Messaggi: 3018 Da: san giorgio in bosco (PD)
| Inviato: 05-11-2004 18:39 |
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quote: In data 2004-11-04 19:44, mariano scrive:
mi dispiace davvero molto.
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a me no davvero
_________________ M.O.I.G.E. al rogo |
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ginestra

 Reg.: 02 Mag 2003 Messaggi: 8862 Da: San Nicola la Strada (CE)
| Inviato: 05-11-2004 19:05 |
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Son d'accordo su Arafat come ostacolo alla pace, ma non mi pare che Sharon sia da meno.Per favore, guardiamo le due facce della verità.
_________________ E tu, lenta ginestra,che di selve odorate queste campagne dispogliate adorni, anche tu presto alla crudel possanza soccomberai del sotterraneo foco, che ritornando al loco già noto, stenderà l'avaro lembo su tue molli foreste....... |
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